
È Rino Cotugno, socio titolare dell’attività Autofficina Cotugno, il nuovo presidente della categoria Autoriparazione della nostra associazione, subentrando a Daniele Michelini. L’elezione è arrivata a margine dell’iniziativa congressuale della categoria svolta presso il Museo Stanguellini di Modena, che ha visto la partecipazione anche del Presidente Nazionale Confartigianato Autoriparatori Massimo Ruffa e dove si è discusso delle principali tematiche rilevanti per il settore.
Cotugno ha dichiarato:
Ringrazio i colleghi per la fiducia e in particolare voglio ringraziare Daniele Michelini durante i suoi due anni di mandato, in cui ha saputo guidare la nostra categoria con passione, competenza e spirito di squadra. Un esempio che cercherò di seguire con la stessa determinazione. Sono consapevole che ci sia molto lavoro da fare per tutelare la nostra categoria, tra cui anche sensibilizzare l’opinione pubblica a rivolgersi sempre a professionisti qualificati e certificati per contrastare l’abusivismo.
L’elezione è stata anche l’occasione per tracciare un quadro del comparto nelle province di Modena e Reggio Emilia grazie al nostro ufficio studi.
Il focus a Modena
Nella provincia di Modena si contano, al primo trimestre 2025, 1.133 imprese dell’autoriparazione, che danno lavoro a oltre 4 mila addetti. Nel settore vi è un’alta vocazione artigiana, con 884 realtà, pari al 78% del settore. Nell’ultimo triennio, a livello italiano i ricavi dell’autoriparazione hanno registrato una crescita costante, a differenza delle immatricolazioni di auto nuove che sono risultate più volatili. L’autoriparazione infatti gode di una domanda strutturalmente più stabile, legata alla manutenzione del parco circolante, soprattutto in un paese come l’Italia, che presenta il più alto rapporto in Europa tra parco circolante di autovetture e popolazione residente.
Circa un terzo del parco auto circolante ha più di 15 anni, pari a 167 mila auto in provincia di Modena (il 34% del totale). La provincia si posiziona tuttavia tra le prime 30 italiane per minor diffusione di auto “vecchie”, restando ben al di sotto della media nazionale del 40,9%. Modena rientra anche tra le prime 20 province italiane per maggior diffusione di autovetture circolanti ibride ed elettriche, pari al 6,6% del totale. Per fare fronte alla transizione digitale e green del settore rimane elevata la propensione agli investimenti digitali delle imprese, con il 70,3% delle imprese modenesi del settore che ha effettuato investimenti digitali nel 2024.
Il focus a Reggio Emilia
Nella provincia di Reggio Emilia si contano, al primo trimestre 2025, 809 imprese dell’autoriparazione, che danno lavoro a oltre 2 mila addetti. Nel settore vi è un’alta vocazione artigiana, con 657 realtà, pari all’81,2% del settore. Nell’ultimo triennio, a livello italiano i ricavi dell’autoriparazione hanno registrato una crescita costante, a differenza delle immatricolazioni di auto nuove che sono risultate più volatili. L’autoriparazione infatti gode di una domanda strutturalmente più stabile, legata alla manutenzione del parco circolante, soprattutto in un paese come l’Italia, che presenta il più alto rapporto in Europa tra parco circolante di autovetture e popolazione residente.
Circa un terzo del parco auto circolante ha più di 15 anni, pari a 121 mila auto in provincia di Reggio Emilia (il 30,2% del totale). La provincia si posiziona tuttavia tra le prime 30 italiane per minor diffusione di auto “vecchie”, restando ben al di sotto della media nazionale del 40,9%. Reggio Emilia rientra anche tra le prime 20 province italiane per maggior diffusione di autovetture circolanti ibride ed elettriche, pari al 9% del totale. Per fare fronte alla transizione digitale e green del settore rimane elevata la propensione agli investimenti digitali delle imprese, con il 71,5% delle imprese reggiane del settore che ha effettuato investimenti digitali nel 2024.
A livello regionale, le famiglie emiliano-romagnole spendono 464 milioni di euro all’anno per la manutenzione e la riparazione di mezzi di trasporto privati, equivalenti circa a 228 euro per nucleo familiare. Al contempo permane una forte difficoltà a reperire manodopera qualificata nel settore. Di 4.030 entrate di meccanici e riparatori auto preventivate nel 2024 dalle imprese operanti in Emilia-Romagna, il 79,4% è previsto di difficile reperimento, superiore di 28,8 punti percentuali al 50,6% medio.
Cotugno conclude:
Vi sono temi rilevanti per il nostro settore che sta vivendo un momento di profonda trasformazione, tra evoluzione tecnologica, transizione ecologica e nuove esigenze del mercato. Sarà fondamentale lavorare in squadra per garantire alle nostre imprese strumenti adeguati per affrontare queste sfide, tutelare le competenze artigiane e sostenere la formazione continua. Voglio che questa categoria sia un punto di riferimento per chi ogni giorno lavora con professionalità e passione, contribuendo in modo concreto all’economia e alla sicurezza del nostro territorio. Come presidente cercherò di ascoltare le proposte e le necessità che arrivano dai consiglieri e da tutte gli imprenditori associati della categoria.
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