21 Agosto 2025
“Bene la zona franca urbana, ma le risorse stanziate non bastano”


Cna Macerata accoglie con favore il rifinanziamento per il 2025 della Zona franca urbana destinata alle aree colpite dal sisma 2016. Ma il neo presidente Simone Giglietti sottolinea anche come le risorse stanziate, 11,7 milioni di euro per quattro regioni (Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio), siano “insufficienti rispetto ai bisogni reali delle imprese”. “Non possiamo non evidenziare la scarsità dei fondi disponibili rispetto alla platea potenziale di beneficiari – spiega –. Nel 2021 la Zfu era stata finanziata con 77 milioni, permettendo a oltre 3.600 imprese di beneficiare della misura”.

Per questo l’associazione rilancia la proposta, già avanzata nei mesi scorsi, di un credito d’imposta dedicato alle piccole imprese che intendano rinnovare strumenti e attrezzature di lavoro. Una misura che avrebbe un impatto immediato senza gravare eccessivamente sulla macchina amministrativa. Giglietti (foto) ricorda così la battaglia di Cna contro la burocrazia: “Un peso spesso inutile che costa mediamente 9.200 euro/anno e comporta per ogni impresa ben 313 ore/anno passate in pratiche amministrative. Le botteghe artigiane, i negozi, i saloni di parrucchieri e le lavanderie sono il presidio economico e sociale delle comunità dell’entroterra. Servono incentivi semplici, rapidi e mirati, non percorsi a ostacoli. Non servono grandi risorse ma piccoli incentivi, ben calibrati. Un credito d’imposta potrebbe agevolare l’acquisto di macchinari per falegnami, fabbri, edili, strumenti professionali per parrucchieri ed estetiste, apparecchi per lavanderie, arredi per negozi, fino ai sistemi di illuminazione e riscaldamento efficienti, che riducono consumi e migliorano l’ambiente di lavoro”.

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In base ai dati Cna, le imprese dei servizi alla persona e dell’artigianato nelle aree del cratere hanno registrato “una riduzione doppia rispetto al resto della regione”. Un segnale d’allarme che l’associazione di categoria ha già denunciato nei mesi passati, richiamando l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali. “Le imprese che sono rimaste non chiedono miracoli, ma strumenti utili per restare vive – conclude Giglietti –. Sostenere chi lavora ogni giorno nei piccoli Comuni significa dare un futuro alle aree interne”.



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