6 Luglio 2025
La Ue taglia i fondi all’agricoltura, ma finanzia il vino del Sudafrica


«È paradossale che, mentre si parla di ridurre le risorse della Pac e dei programmi di promozione, l’Europa trovi fondi da destinare a filiere concorrenti fuori dall’Unione. Così si mina ulteriormente la credibilità dell’Europa agli occhi dei nostri agricoltori per colpa di una tecnocrazia di Bruxelles fuori da ogni contesto di opportunità politica». Lo afferma in una nota Luigi Scordamaglia amministratore delegato di Filiera Italia, esprimendo «massima contrarietà » rispetto al finanziamento da 15 milioni di euro erogato dall’Unione europea al settore vinicolo del Sudafrica.

«Al di là dell’importo e di accordi risalenti a molti anni fa – dice Scordamaglia – è del tutto incomprensibile e inaccettabile che la Commissione dia seguito ora a impegni in tal senso, continuando a destinare risorse pubbliche a favore di filiere agricole di Paesi terzi, mentre le imprese agricole europee affrontano una fase di grave difficoltà e si mettono in discussione strumenti fondamentali per garantire

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competitività e sostenibilità al settore primario ». Scordamaglia riferisce che il caso sudafricano «sebbene riconducibile

a un accordo siglato oltre vent’anni fa, evidenzia la necessità di rivalutare oggi impegni assunti in un contesto profondamente diverso, che rischiano di apparire del tutto scollegati dalle attuali priorità dell’Unione».

D’altro canto, in una fase in cui viene messo in discussione l’intero impianto degli accordi commerciali, è decisamente paradossale che l’Unione europea non cambi di un metro la direzione dei sostegni decisa alla fine del secolo scorso. Aggiunge Scordamaglia che «non è più accettabile che al sostegno delle filiere agricole di Paesi terzi vengano destinate risorse significative, come dimostrano non solo i fondi erogati al Sudafrica, ma anche gli 1,8 miliardi di euro annunciati in favore dell’agricoltura dei Paesi Mercosur che grazie all’accordo fortemente voluto dalla presidente Von der Leyen farà concorrenza sleale alle nostre produzioni e metterà a rischio la salute dei cittadini europei».

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In assenza di un principio chiaro di reciprocità, conclude Scordamaglia, «questa linea politica rischia di compromettere la sostenibilità economica delle filiere agroalimentari europee».

Il Mercosur è un accordo di libero scambio tra l’Ue e il gruppo di Paesi sudamericani composto da Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia che mira a eliminare quasi tutte i dazi doganali sui prodotti, alimentari in particolare, scambiati tra i due gruppi di Paesi firmatari. Molti agricoltori ritengono però che il trattato possa colpire con forza il loro settore, perchè genera una concorrenza sleale a causa delle differenti regole per produrre cibo sia in quantità che per qualità.



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