
Il Governo Meloni si appresta a presentare il primo disegno di legge organico “interamente dedicato alle politiche giovanili”. Un provvedimento, stando all’ultima dichiarazione del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, “senza precedenti nella storia della Repubblica”. Nei fatti, però, si prevede di potenziare le solite iniziative di scarso impatto, a partire dall’ennesimo “progetto Invitalia” per favorire la formazione e l’incontro tra giovani e imprese, senza, peraltro, incidere sull’annoso problema dell’accessibilità dei contributi a fondo perduto per i giovani senza risorse proprie e garanti.
Un decreto, inoltre, che si preannuncia poco sostanziale anche per l’assenza della minima innovazione sul fronte della gestione delle risorse del Fondo nazionale per le Politiche Giovanili che, si suppone, continuerà a finanziare iniziative top-down (e quindi di scarso impatto) “ideate” dal Governo centrale (è previsto il solito pulmino sfigato in giro per l’Italia?) e dalle amministrazioni periferiche (regioni, comuni, province, aree metropolitane), senza alcun coinvolgimento ex-ante dei giovani e delle organizzazioni giovanili qualificate.
Insomma, si va verso la “solita minestra” come suggerisce anche l’accenno di Abodi alla “pallosissima” Carta Giovani Nazionale che “oltre a offrire sconti e vantaggi, diventa uno strumento di dialogo con le istituzioni”. Ministro Abodi, siamo nel 2025. Serve ben altro ai/alle giovani italiani/e.
foto Copyright © 2023 Fondazione Bruno Visentini
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link