16 Luglio 2025
Ucraina, il microcredito come leva per la ripartenza del Paese debilitato dalla guerra


ROMAWorld Vision (WV), l’organizzazione umanitaria impegnata da oltre 70 anni nel contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, che opera in 100 Paesi del mondo con una rete di 34mila collaboratori, vanta un radicamento in Ucraina. Fin dall’inizio della crisi, infatti, ha innescato la Ukraine Crisis Response e ha aiutato più di 2 milioni di persone, tra cui quasi 1 milione di bambini, fornendo sostegni fondamentali in campi quali l’istruzione o la salute mentale. Già a partire dal marzo 2022 ha attivato una serie di strategie già sperimentate in altri teatri di guerra, che mirano ad affrontare i bisogni fisici, emotivi e psicologici di migliaia di bambine e bambini colpiti dai conflitti.

Gli spazi sicuri per i più piccoli. Una delle più importanti è stata la campagna Child-Friendly Spaces, spazi sicuri per i più piccoli dove giocare, imparare e ricevere sostegno psicologico, in cui hanno trovato accoglienza fin qui circa 123mila bambini, dislocati in 69 centri, mentre sono stati oltre 275mila i minori inseriti in percorsi scolastici e circa 900 gli insegnanti formati da WV. VisionFund International, la branca di microfinanza in contesti di emergenza

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Il soccorso e sviluppo finanziario. Al fine di rendere la sua azione in Ucraina più incisiva, WV ha voluto introdurre nel Paese dell’Europa orientale travolto dal conflitto, la sua la branca di servizi finanziari, VisionFund International, un’organizzazione globale di soccorso e sviluppo finanziario, non di origine bancaria, fondata nel 2003 e specializzata in microcredito in contesti di gravissime emergenze. Per questo la Ong è stata invitata come relatrice alla recente Ukraine Recovery Conference di Roma il 10 e 11 luglio scorsi e a presentare il suo originale approccio che parte dal basso.

Le piccole imprese in Ucraina. Pur avendo subito gravi danni a causa della guerra, le piccole imprese rimangono un pilastro dell’economia, impiegando una fetta importante della forza lavoro. Nonostante le sfide, molte di loro stanno continuando a operare, concentrandosi sullo sviluppo del proprio volume d’affari e cercando opportunità di crescita.

Si riparte dunque dalla piccola e media impresa. Che in Ucraina rappresenta la fetta di imprese più ampia (oltre il 90%) e genera il 78% dell’occupazione. I piccoli imprenditori, in particolare i profughi sfollati in Ucraina o fuori dal paese, nei primi anni di conflitto hanno utilizzato tutti i loro risparmi per tenere in vita le aziende ma anche per salvarsi, fuggire e sopravvivere. Le sovvenzioni statali sono poche e non bastano per riavviare le imprese, noi entriamo in gioco proprio per fornire quel minimo capitale che serve per ripartire e restare aperti”.

Piccoli prestiti ma grande impatto. VisionFund intercetta i bisogni delle fasce più colpite dal conflitto ed eroga micro-prestiti a piccole imprese, in particolare quelle gestite da imprenditori ora sfollati, donne e giovani, piccoli impresari che hanno perso tutto. Questa fascia molto ampia di popolazione, se richiede prestiti trova tassi di interesse proibitivi e burocrazie impossibili. Il progetto “aggredisce” proprio questi problemi, offrendo prima di tutto una formazione finanziaria e poi i prestiti che vanno dai 5.000 ai 10.000 dollari per i micro-imprenditori singoli ai 30.000 dollari per le piccole imprese. Per l’Ucraina, VisionFund ha un piano triennale di 12 milioni di dollari, con l’obiettivo di erogare 3.500 prestiti, creando più di 8.000 posti di lavoro.

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