
L’Unione Europea ha dato il via libera all’esborso della settima tranche del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per l’Italia, per un valore complessivo pari a 18,3 miliardi di euro. Lo comunica ufficialmente la Commissione europea, evidenziando che l’ok all’erogazione riguarda anche altri quattro Paesi membri, con un importo totale che raggiunge i 42,8 miliardi di euro.
Via libera dell’Ue all’esborso della settima tranche del Pnrr
L’approvazione rappresenta un ulteriore passo significativo nell’attuazione del piano italiano, che si conferma il più avanzato tra quelli degli Stati membri dell’Unione. I fondi, provenienti dal programma Next Generation EU, saranno impiegati per finanziare una serie di interventi mirati allo sviluppo e alla modernizzazione del Paese.
Secondo quanto spiegato dall’esecutivo Ue, i finanziamenti andranno a sostenere progetti volti a rafforzare la concorrenza e la trasparenza nei mercati, a migliorare l’accessibilità ferroviaria per i passeggeri con disabilità e a incrementare la capacità di distribuzione delle energie rinnovabili. Obiettivi che rispondono direttamente alle priorità individuate dal Green Deal europeo e dalla strategia per una transizione ecologica e digitale giusta e inclusiva.
“La settima rata conferma il primato europeo dell’Italia nell’attuazione del Pnrr”, ha sottolineato il ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, commentando la decisione della Commissione. “L’incasso arriva dopo la presentazione della richiesta per l’ottava tranche, che permetterà di superare i 153 miliardi di euro complessivi ricevuti finora”, ha aggiunto.
Secondo il ministro, l’Italia ha raggiunto il 100% degli obiettivi previsti dal cronoprogramma concordato con Bruxelles per questa fase del Piano, dimostrando “efficienza, capacità di programmazione e concreta attuazione delle riforme e degli investimenti”. La dotazione complessiva del Pnrr italiano ammonta a circa 191,5 miliardi di euro, tra sovvenzioni a fondo perduto e prestiti a tasso agevolato.
Il Pnrr italiano si articola in sei missioni principali, che coprono settori chiave per lo sviluppo del Paese: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; coesione e inclusione; salute.
Il buon andamento dell’attuazione italiana è stato più volte sottolineato anche da Bruxelles, che riconosce il ruolo di Roma come esempio positivo nell’uso delle risorse europee. “L’Italia è riuscita, nonostante le complessità burocratiche e l’elevato numero di soggetti coinvolti, a centrare finora tutti gli obiettivi previsti”, si legge in una nota della Commissione.
Tra i progetti finanziati dalle tranche precedenti figurano investimenti in edilizia scolastica, digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, sviluppo di impianti per energie rinnovabili, reti ferroviarie ad alta velocità, riqualificazione urbana e sostegno alle imprese.
L’arrivo della settima rata coincide anche con un momento di valutazione strategica sull’impatto complessivo del Piano. Secondo quanto riportato in un recente studio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, le misure attuate grazie ai fondi europei avrebbero già prodotto effetti positivi su occupazione, produttività e riduzione del divario territoriale, in particolare tra Nord e Sud del Paese.
In attesa dell’approvazione e dell’erogazione dell’ottava tranche, l’Italia punta ora a consolidare i risultati ottenuti, accelerando ulteriormente sull’attuazione degli interventi e mantenendo alta la qualità della spesa. Il governo ha inoltre avviato una serie di controlli e monitoraggi per garantire la trasparenza e l’efficacia dell’utilizzo dei fondi, anche in risposta alle raccomandazioni della Corte dei Conti europea.
Il ministero per il Pnrr fa sapere che entro fine anno saranno avviate nuove misure per sostenere la crescita dei territori più fragili, con particolare attenzione a infrastrutture locali, digitalizzazione dei Comuni, riqualificazione energetica degli edifici pubblici e sostegno all’imprenditorialità giovanile.
Con il nuovo esborso, l’Italia rafforza così la propria posizione come primo beneficiario europeo del programma Next Generation EU e si conferma in linea con gli obiettivi europei di ripresa post-pandemia, sostenibilità ambientale e inclusione sociale.
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