20 Agosto 2025
Verso un incontro tra Russia e Ucraina, ma la pace è lontana


Il vertice di Washington tra Donaldt Trump e i leader europei si è chiuso con l’impegno ad alzare il livello dei negoziati tra Russia e Ucraina, ma senza alcuna conferma di un incontro diretto tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Come riporta il New York Times, dopo la telefonata di quaranta minuti tra il dittatore russo e il presidente degli Stati Uniti,  il Cremlino ha parlato soltanto di colloqui tra delegazioni più senior, lasciando sullo sfondo la possibilità di un faccia a faccia tra i due leader.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha spiegato che un eventuale vertice «avrebbe senso solo se le armi tacciono», sottolineando che la Germania considera un cessate il fuoco condizione necessaria per negoziati credibili. Trump ha invece respinto l’idea che un cessate il fuoco sia indispensabile, ricordando che «in altri conflitti sono stati conclusi accordi senza alcuna sospensione delle ostilità». Il Cremlino ha fatto sapere di condividere questa impostazione, ritenendo inutile fermare le operazioni militari prima di un’intesa più ampia.

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Zelensky ha dichiarato che le garanzie di sicurezza promesse dagli alleati «saranno formalizzate entro la prossima settimana o dieci giorni» e ha chiarito che la questione dei territori occupati «è una decisione che spetta a me e al presidente Putin». Il Parlamento ucraino, nelle stesse ore, ha ribadito che cedere confini significherebbe «dare via la vita di chi li ha difesi», chiudendo la porta a qualsiasi ipotesi di concessione territoriale.

Il vertice di Washington ha toccato anche il tema delle forniture e della cooperazione industriale. Zelensky ha parlato di un pacchetto da novanta miliardi di dollari di sistemi d’arma statunitensi finanziati con fondi europei, e della possibilità di avviare una produzione congiunta di droni, parte dei quali verrebbero acquistati dagli Stati Uniti. Nato e Unione europea hanno precisato che nessuna discussione territoriale potrà avvenire senza il diretto coinvolgimento di Kyjiv, e che le garanzie dovranno tradursi in meccanismi concreti di deterrenza, con addestramento, intelligence e capacità di risposta rapida.

Il prossimo passo sarà la messa nero su bianco delle garanzie di sicurezza e la preparazione dell’incontro diretto tra Zelensky e Putin. Per gli alleati occidentali sarà il banco di prova per capire se l’attuale spiraglio possa aprire la strada a un processo di pace. Nonostante i negoziati a Washington, durante la notte la Russia ha lanciato nuovi attacchi missilistici e con droni contro infrastrutture energetiche e città ucraine, tra cui Kremenchuk. Kyjiv ha segnalato danni e interruzioni di corrente, mentre Mosca ha annunciato di aver abbattuto 23 droni ucraini nelle regioni di Rostov e Volgograd e sulla Crimea.

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