21 Agosto 2025
Ucraina, le prospettive di pace abbattono i titoli europei della difesa. Ecco perché




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Le rinnovate prospettive di pace in Ucraina mandano al tappeto i titoli della difesa. Il 19 agosto le azioni dei colossi militari europei hanno sofferto durante tutta la seduta e hanno chiuso in deciso rosso. Leonardo è tra i più penalizzati perché ha perso il 10,1% a Milano. Ma i cali sono generalizzati come dimostra il -4,6% della tedesca Rheinmetall (partner di Leonardo nei carri armati) a Francoforte.

Soffre anche l’inglese Bae Systems (-3,9%) a Londra, così come la francese Thales (-3,9%) a Parigi e la svedese Saab (-7%) a Stoccolma. Tiene invece Airbus (-0,2%), salvata dal business più diversificato e incentrato sulla produzione di aerei civili. Il tonfo dei titoli della difesa sembra confinato all’Europa e non ha riguardato gli Stati Uniti. A Wall Street, ad esempio, il gigante Lockheed Martin scambiava piatto a metà seduta.

Kiev si protegge con le armi Usa 

La diversa performance tra le due sponde dell’Atlantico potrebbe essere legata ai colloqui tra i leader di America, Ue e Ucraina del 18 agosto alla Casa Bianca. Donald Trump ha garantito per la sicurezza di Kiev che – oltre a ricevere intelligence e addestramento per l’esercito – comprerà 100 miliardi di armi dagli Usa, in particolare le difese aeree (i missili Patriot). 

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L’Ucraina potrebbe arrivare a questa cifra con il contributo dell’Ue, che quindi dirotterebbe parte dei fondi del piano di riarmo verso le imprese americane, a discapito quindi di quelle europee. Lo stesso Trump, del resto, ha più volte sottolineato che le garanzie di sicurezza per Kiev saranno fornite dall’Unione, in coordinamento con gli Stati Uniti.   

Gli step verso la pace

Resta da vedere se le prospettive di pace dopo i vertici in Alaska, con la Russia, e a Washington si tradurranno in qualcosa di più concreto. Il presidente americano spera di far incontrare Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky entro fine agosto, e poi di sedersi al loro stesso tavolo in un vertice a tre, o magari a quattro come chiesto dagli europei.

Non sarà facile perché restano diversi nodi da sciogliere. Il 18 agosto, alla Casa Bianca, i leader si sono soffermati sui punti meno controversi, come la protezione di Kiev (ad esempio estendendo l’articolo 5 della Nato), idea su cui anche la Russia sembra aver aperto in parte. Solo dopo sarà affrontato il tema della cessione di territori a Mosca, su cui Ucraina ed Europa non sembrano invece molto propense a compromessi.

Macron: Putin è un orco

Le dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, confermano le tensioni ancora in atto tra Ue e Russia: «Putin è un predatore, un orco alle nostre porte, che deve continuare a mangiare per la propria sopravvivenza. Non sto dicendo che la Francia verrà attaccata domani, ma è una minaccia per gli europei. Quindi non dobbiamo essere ingenui». (riproduzione riservata)



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