
Sindaci della Consulta del Lazio merdionale in assemblea, oggi pomeriggio, con focus sull’esclusione del territorio del Lazio meridionale dalla ZES e non solo.
Convocata dal sindaco Enzo Salera che ne è presidente, la Consulta ha visto la presenza di 19 primi cittadini o loro delegati su un totale di 30 Comuni aderenti.
Al primo punto all’ordine del giorno, l’analisi e la sottoscrizione di un documento a sostegno dell’entrata dei territori del Lazio Meridionale nella Zona Economica Speciale. Una esclusione che al momento penalizza in particolar modo il Cassinate, visto che ad una decina di chilometri da Rocca D’Evandro le imprese possono beneficiare di speciali condizioni riguardo agli investimenti e alle attività di sviluppo.
Come è stato sottolineato, è naturale che qualsiasi imprenditore, trovi lì dei vantaggi che lo portino ad investire in un territorio che non è il nostro.
“Se a ciò aggiungiamo la crisi dell’automotive – ha rilevato il sindaco Salera – messe assieme le due cose, significa la distruzione dal punto di vista economico ed industriale della nostra zona”.
“Ovvio – è stato sostenuto unanimemente dall’assemblea dei sindaci – che su questa questione, di rilevanza vitale per l’economia di un intero territorio, si debba levare la voce della sua gente attraverso i propri rappresentanti. L’ideale è che, come già deciso dal Governo nazionale per le Marche e l’Umbria, sia inserito nelle ZES tutta la Regione Lazio. In subordine da tener presente le province più penalizzate per via dei confini, vale a dire Frosinone e Latina”.
A proposito della situazione di crisi di Stellantis e dell’Indotto, il vice sindaco di Piedimonte San Germano, Leonardo Capuano, ha manifestato la sua preoccupazione parlando addirittura di “massacro economico” di una realtà nella quale tra Stellantis e il Governo nazionale “a prendere gli schiaffi sono gli amministratori locali, cui si rivolgono i lavoratori in preda a preoccupazione crescente”.
Altra questione di rilievo ha riguardato la riqualificazione dell’area aeroportuale di Aquino con l’approvazione di un documento illustrato dal vicesindaco Giuseppe Evangelista, che, ha fatto notare, “offre l’opportunità di un necessario rilancio economico e occupazionale a garanzia e a beneficio di tutto il nostro territorio afflitto da problemi di declino economico, carenza occupazionale e incertezze su sorti future”.
A tal proposito è stata richiamata la positiva esperienza di Reggio Emilia, indicato come modello virtuoso da tener presente.
Il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, ha relazionato in merito alla preoccupante situazione della discarica di Roccasecca, quella di Cerreto, situata ai confini con i comuni di San Giovanni Incarico e di Colfelice. Ha illustrato l’iter che sta seguendo per l’impugnativa di questa autorizzazione del 2020 per la quale c’è bisogno di rimanere aggiornati sull’andamento della situazione e tenersi pronti qualora ci sia necessità di intervento.
“E’ ovvio – ha rilevato il primo cittadino di Roccasecca – come questa sia una ulteriore penalizzazione del territorio, escluso dai vantaggi economici e penalizzato dalla discarica, un territorio che non può essere considerato la pattumiera della regione Lazio”.
Rimane ferma, comunque, la posizione di un diniego alla riapertura, cosa sancita nel relativo documento.
Quanto all’aggiornamento della questione del C.A.R.A., la Consulta l’ha liquidata facendo riferimento a quanto fatto dal governo regionale riguardo al debito dei Comuni nei confronti della Saf: “Come hanno trovato 14 milioni per ripianare quella situazione, a Roma facciano altrettanto trovando 20 milioni per il C.A.R.A.”, è stato il liquidatorio commento.
Da rilevare, successivamente all’Assemblea, il plauso del sindaco di Aquino, Fausto Tomassi che ha pubblicamente sottolineato la valenza della condivisione del progetto per la riqualificazione dell’area aeroportuale del suo comune.
“Adesso – ha specificato – spetterà ai singoli Comuni inserire negli ordini del giorno delle prossime riunioni consiliari le relative deliberazioni per l’approvazione ed il sostegno del progetto stesso su cui stiamo lavorando, come Comune di Aquino, da ben due anni.
Sin dal giorno successivo all’insediamento della mia Amministrazione comunale, infatti, ho inteso indirizzare tutto l’impegno verso questo progetto che, ad oggi, dopo il sostegno pervenuto anche dal Consorzio industriale del Lazio e il confronto, più che positivo, peraltro giunto dopo anni di stallo, con i tecnici di Enac, si avvia a diventare una realtà .
Ma l’obbiettivo ovviamente è quello di coinvolgere a breve tutti gli altri attori istituzionali ed imprenditoriali del territorio.
A tal proposito abbiamo predisposto un “master plan” teso ad individuare tutte le potenzialità di sviluppo, atteso che l’area rientra tra gli aeroporti nazionali minori e, dunque, oggetto di investimenti per la riqualificazione del sito e la riattivazione delle attività aeroportuali.
Come spiegato questo pomeriggio nel corso della Consulta dei Sindaci dal vice primo cittadino, prof. Giuseppe Evangelista, il progetto prevede per il sito aquinate importanti prospettive per tutto il territorio, dai servizi aeroportuali e dalle scuole di volo, di droni, fino a quelle legate alle pratiche sportive dell’area.
Infatti lo sviluppo progettuale che parte dall’azione di Enac, ente gestore aeroportuale, prevede nell’ indirizzo di progetto, una serie di interventi atti a realizzare un complesso di attività e di infrastrutture polivalenti di grande interesse per il territorio.
Nel frattempo stiamo coinvolgendo altri organi istituzionali che hanno già mostrato interesse per il nostro progetto, mentre già esiste un progetto integrato illustrato alla Regione Lazio per creare, nell’area attigua a quella aeroportuale, la Cittadella dello Sport. Dunque un’iniziativa a 360 gradi che rappresenta un atto di condivisione, collaborazione e supporto per un’azione politica comune e condivisa.
Per questa ragione desidero ringraziare tutti i colleghi Sindaci per aver manifestato l’intenzione di sostenere sin da subito il nostro il nostro progetto di intervento, nella certezza che esso si pone come occasione per il rilancio economico occupazionale del nostro territorio in un momento in cui sono gravi le ricadute determinate dalla produttività del sito cassinate di Stellantis”.
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