
(Foto: Il Governatore della Banca centrale cinese, Pan Gongsheng).
La strategia variopinta ma attenta
La Banca centrale cinese (PBoC) ha confermato oggi i tassi di riferimento senza sorprese: il Loan Prime Rate (LPR) a un anno resta al 3,0%, mentre quello a cinque anni — ancora fondamentale per i mutui — rimane al 3,5%. È il terzo mese consecutivo di conferme.
Questa scelta era già nell’aria: un sondaggio tra 23 analisti prevedeva esattamente nessuna variazione sui due tassi.
Contesto economico: lentezza nell’aria e pressione sul settore
L’annuncio arriva in un contesto di frenata: produzione industriale, vendite al dettaglio e nuovo credito in yuan mostrano segnali di affanno. Tuttavia, l’allentamento delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, con una tregua tariffaria estesa di 90 giorni, ha ridotto l’urgenza di misure di stimolo monetario espansive.
Politica monetaria: prudenza senza panico
La PBoC mantiene una linea di politica monetaria moderatamente accomodante: non scarica liquidità a man bassa, ma non alza neppure i tassi, e punta su interventi mirati anziché su una massiccia iniezione di stimolo. L’obiettivo dichiarato è evitare che troppa liquidità resti inattiva nei conti bancari.
Interventi mirati: sussidi per i consumi
Parallelamente, il governo ha lanciato un’iniziativa per rilanciare i consumi: sussidi sugli interessi per prestiti personali fino a 50.000 RMB (circa 7.000 USD), con copertura del 90% dei costi da parte dello Stato e del restante 10% dai governi locali. Anche le imprese dei servizi turistici o della ristorazione possono beneficiare di agevolazioni sugli interessi fino a prestiti da 1 milione di RMB.
Pur gradita, questa misura ha effetti limitati: i consumatori cinesi risparmiano molto e sono reticenti a indebitarsi, quindi sbloccare la fiducia resta la vera partita da giocare.
Lo sguardo degli economisti
L’analista Woei Chen di UOB osserva che le autorità potrebbero mettere a fuoco il settore immobiliare e la domanda interna tramite incentivi mirati, aspettandosi un taglio dei tassi nel quarto trimestre e una possibile riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) di 0,5 punti.
Il quotidiano ufficiale People’s Daily ha sottolineato: “continuità e stabilità nelle politiche macro” e la necessità di aumentare la flessibilità per affrontare l’incertezza esterna.
Tra prudenza e speranza
Il quadro emerge chiaro: il PBoC non si precipita in mosse radicali, ma sceglie una via riflessiva. Con i tassi fermi e il credito vivacemente sotto controllo, l’ordine del giorno è rifinire gli strumenti, non cantare vittoria.
Il mercato monetario resta ai minimi storici, la pressione sul settore immobiliare è palpabile, e il cuore della ripresa è l’economia reale. La vera scommessa di Pechino? Riaccendere i consumi, ridare fiducia alle famiglie, trasformare i risparmi in spesa e le tensioni in opportunità.
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