21 Agosto 2025
dati contrastanti per Modena e Reggio Emilia


Negli ultimi 12 mesi (da aprile 2024 a marzo 2025) la provincia di Modena ha esportato beni per un valore di 17 miliardi e 988 milioni di euro, pari al 22,2% dell’export regionale, mentre la provincia di Reggio Emilia beni per un valore di 12 miliardi e 838 milioni di euro, pari al 15,9% dell’export regionale. A indicarlo un’analisi del nostro ufficio studi.

L’export nella provincia di Modena

L’analisi rimarca come nel 2024 si sia assistito a un calo delle esportazioni provinciali pari all’1,9%. Nei primi tre mesi del 2025, invece, le esportazioni ripartono, con un +1,2% sul primo trimestre 2024: dato che pone Modena all’undicesimo posto tra le 30 principali province esportatrici per miglior dinamica. Nel dettaglio, per i settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese (quali alimentari, legno, mobili, moda, prodotti in metallo e altre manifatture) che rappresentano il 18,7% dell’export manifatturiero, si osserva un calo dell’export del 2,8% nei primi 3 mesi del 2025, dinamica più accentuata rispetto al -1,3% osservato per le MPI a livello nazionale.

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Tra i settori di MPI l’unico in crescita è l’Alimentare (+9,2% e rappresenta il 60% dell’export di MPI). Tra i restanti settori a vocazione di micro e piccole imprese, è in forte calo la Moda (-20% e rappresenta il 12,4% dell’export di MPI). Questo dato scalza Modena dalla classifica delle 26 principali province per valore dell’export del settore. Rallentamenti a doppia cifra si osservano anche per Legno e prodotti in legno e sughero esclusi i mobili (-22,4%), altre manifatture tra cui Strumenti e forniture mediche e dentistiche (-17,7%) e Mobili (-10,9%). Tra i restanti settori, le esportazioni di Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, primo settore per valore dell’export (rappresentano il 33,2% dell’export manifatturiero provinciale), segnano un +14,1%, mentre risulta in difficoltà il settore dei Macchinari e apparecchiature, secondo per valore (rappresenta il 22,6% dell’export), in calo dell’11,2%.

Il comparto della Meccanica nei primi tre mesi del 2025 cresce del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in miglioramento rispetto alla dinamica del 2024 quando si registrò un -3,4%.

Nei primi tre mesi del 2025 le esportazioni verso gli Stati Uniti, primo mercato di riferimento per la provincia modenese, sono cresciute del 9,6%, dato che potenzialmente risente dell’anticipazione di acquisti da parte delle aziende statunitensi precedenti all’applicazione dei dazi. Nel dettaglio, oltre due terzi delle esportazioni modenesi verso gli Stati Uniti sono composte da Autoveicoli (63,9% dell’export) in crescita del 29,6%. Dopo un 2024 in calo (-5,9%), nel primo trimestre 2025 si registra una ripresa delle vendite modenesi anche verso la Germania (+2,1%), decima per miglior dinamica tra le 32 principali province esportatrici in Germania. In particolare, Modena rientra tra le prime 15 province specializzate in export di macchinari verso il paese tedesco, che avevano subito un forte calo nel 2024 (-21,8%). I primi tre mesi del 2025 invece cambiano di segno mostrando una crescita del +1,2%.

L’export nel reggiano

L’indagine rimarca come nel 2024 si sia assistito a un calo delle esportazioni provinciali del 6,8%. Nei primi tre mesi del 2025, il calo dell’export prosegue segnando un -4% sul primo trimestre 2024: un dato che pone Reggio Emilia al sestultimo posto tra le 30 principali province esportatrici.

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In controtendenza l’export relativo alle micro e piccole imprese che mostra una performance migliore. Nel dettaglio settoriale, per i settori a maggior concentrazione di MPI (quali alimentari, legno, mobili, moda, prodotti in metallo e altre manifatture) che rappresentano il 29,6% dell’export manifatturiero, si osserva una crescita dell’export del 4,9% nei primi 3 mesi del 2025, in miglioramento rispetto al -1,1% dello stesso periodo dell’anno precedente. Tra i settori di MPI si osservano dinamiche positive al primo trimestre 2025 per l’Alimentare (+9,1% e rappresenta il 18,2% dell’export di MPI), Moda (+5,5% e rappresenta il 64,7% dell’export di MPI) e altre manifatture (tra cui Strumenti e forniture mediche e dentistiche, in crescita del 5,3%). Al contrario, si osservano cali per Mobili (-9,8%), Legno e prodotti in legno e sughero esclusi i mobili (-3%) e Prodotti in metallo, esclusi macchinari, (-1,5%).

Tra i restanti settori, le esportazioni di Macchinari e apparecchiature, primo settore per valore dell’export (rappresenta il 36% dell’export manifatturiero provinciale), calano dell’11,6%. Prosegue il calo dell’export della Meccanica che nei primi 3 mesi del 2025 segna un -9,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in linea con la dinamica del 2024 (-9,8%).

Dopo un 2024 in calo (-6,1%), nel primo trimestre 2025 prosegue il calo delle vendite reggiane verso la Germania (-5,9%). In particolare, Reggio Emilia rientra tra le prime 15 province specializzate in export di macchinari verso il paese tedesco, che avevano subito un forte rallentamento nel 2024 (-17,8%). I primi tre mesi del 2025 confermano una diminuzione del 12,6%. Nei primi tre mesi dell’anno, le esportazioni verso gli Stati Uniti, secondo mercato di riferimento per la provincia, segnano un -13%, trainate dal crollo dei Macchinari (-25,1%).

Il nostro presidente Gilberto Luppi commenta:

I numeri dell’ufficio studi mostrano chiaramente come l’instabilità stia incidendo notevolmente sull’economia del territorio. I conflitti in Medio Oriente, quello tra Russia e Ucraina e le tensioni tra India e Pakistan mettono a rischio 1,5 miliardi di esportazioni modenesi, pari al 5,3% del valore aggiunto provinciale, superiore al 3,3% medio nazionale, rientrando tra le 14 province più esposte verso questi paesi e 1 miliardo di esportazioni reggiane, pari al 5,4% del valore aggiunto provinciale, superiore al 3,3% medio nazionale, facendo rientrare Reggio tra le 12 province più esposte verso questi paesi. Nel primo trimestre 2025 l’export modenese verso queste zone di conflitto è calato del 7,9%, mentre l’export reggiano verso queste zone di conflitto è calato del 3,6%. Dati che devono fare riflettere la nostra classe politica che ha l’obbligo e il dovere di adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare il tessuto imprenditoriale locale.



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