21 Agosto 2025
“Bene le risorse regionali ma manca un progetto su come spenderle”


“La notizia della disponibilità della Regione Emilia Romagna ad erogare risorse ad un settore strategico per il territorio cesenate come quello turistico è sicuramente una cosa positiva. Che la Regione investa sul sostegno alle imprese per il rilancio del turismo del nostro territorio cesenate anche. Tuttavia nel dibattito tra gli imprenditori e la Regione però continua a mancare la visione di una ‘rete’ così come l’idea della qualità di imprenditoria che si vuole sostenere”. E’ quanto afferma Paolo Manzelli, segretario della Uil di Cesena che entra nel dibattito sul rilancio del turismo in riviera.

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Dettaglia il sindacato: “Ci poniamo infatti una prima domanda: Fondi per tutti o fondi per le aziende che veramente valorizzano anche il lavoro dei dipendenti, che proprio a detta di quelle stesse aziende si faticano a trovare? Da tempo solleviamo questo problema all’interno del panorama economico di Cesenatico. Vedere oggi la Regione che interviene, ponendo attenzione esclusivamente sulla parte datoriale senza fare un ragionamento più ampio, anche sulla qualità del lavoro, vero perno dell’offerta turistica del nostro territorio, è quantomai sbalorditivo. All’interno del nostro territorio esistono realtà imprenditoriali virtuose che applicano i contratti nazionali di lavoro e rispettano le norme e le tutele dei lavoratori a fianco a queste, tuttavia ci sono spesso altre aziende che proprio sul lavoro fanno profitto non applicando i contratti di lavoro e sfruttando i lavoratori. La Regione su questo tema intenderà, fare una distinzione quando sarà il momento di distribuire risorse e fondi oppure no?”

“Manca poi un progetto o un’idea che metta in rete le potenzialità del nostro comprensorio cesenate – secondo la Uil -. Ad oggi, sembra apparire invece sempre la solita parcellizzazione della idea di turismo. Strutture ricettive da una parte, futuro della balneazione dall’altra, ristorazione da un’altra ancora, commercio al dettaglio lasciato a sé stesso con desertificazione dei centri storici del nostro comprensorio. Stessa cosa per il territorio. È mai stata fatta una analisi all’interno del comprensorio cesenate su chi gestisce e con quali obiettivi l’offerta turistica e culturale? Su quale sia il soggetto che ‘rappresenta’ all’interno delle istituzioni questo settore strategico e se all’interno delle singole amministrazioni del Cesenate parlino tutti la stessa lingua? Siamo in grado di mettere a sistema i vari soggetti privati e quindi da un punto di vista strategico e di prospettiva garantire una crescita diffusa? Quale è il disegno del ‘progetto a monte’? Ognuno per sé e risorse per tutti? Nel nostro territorio le politiche e culturali turistiche hanno purtroppo un ruolo marginale mentre dovrebbero ritagliarsi un ruolo maggiormente strategico”.

“Un po’ quello che ci pare di vedere nel modello impresa locale – si legge ancora – ogni settore chiuso nelle quattro mura dei propri confini. Per cui le risorse servono, ma forse prima di mettere risorse sarebbe meglio mettere a sistema le teste e pensare a cosa serve, quanto serve e come spendere le risorse. In un contesto dove anche la qualità del lavoro diventa una priorità delle istituzioni e della rete imprenditoriale locale. Prima di investire risorse sarebbe bene porre attenzione infatti anche su chi ne sarà destinatario e se effettivamente questo soggetto lo merita perché è rispettoso delle norme e dei diritti, anche di chi lavora all’interno del settore. Ma si sa le scorciatoie in Italia sono la via maestra e la politica troppe volte non ha più tempo”.

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