«Padova rischia di perdere attrattività»

«Padova sta vivendo un momento di evidente difficoltà. Quello che per un periodo ha rappresentato un traino importante, eppure il riconoscimento UNESCO del ciclo degli affreschi oggi non basta più. È naturale che l’entusiasmo iniziale si attenui, ma non è accettabile che la città appaia spenta, con piazze semi-deserte e attività commerciali costrette a chiudere non per scelta, ma per necessità», Fabio Bui, esponente dei Popolari per il Veneto e già presidente della Provincia di Padova, muove nuove critiche all’amministrazione comunale. 

Bui insiste sulla presenza dei cantieri che stanno disegnando non solo una nuova viabilità ma anche una nuova opportunità di mobilità. «A rendere ancora più pesante la situazione è la percezione di una città trasformata in un enorme cantiere, con lavori che creano disagio e rendono complicato l’accesso al centro. Questa immagine, unita alla flessione del turismo e alla crisi dei consumi, rischia di minare il tessuto sociale ed economico padovano», è il parere di Bui. «Padova è una città bellissima, con un patrimonio culturale straordinario. Ma non possiamo limitarci a vivere di rendita. Occorre pensare al futuro, con una programmazione capace di valorizzare il commercio, il turismo, la vivibilità urbana. Una città viva non è fatta solo di monumenti, ma di negozi aperti, di locali accoglienti, di strade e piazze animate», insiste Bui.

«Come Popolari per il Veneto, indichiamo tre urgenze –  – da affrontare subito. Subito una pianificazione più ragionevole dei cantieri: lavori inevitabili, ma con tempi certi, comunicazione chiara e attenzione al danno economico che ricade sulle imprese. In secondo luogo prevedere con urgenza un migliore sostegno al commercio locale: misure concrete per chi resiste in centro, agevolazioni fiscali e incentivi a chi mantiene viva l’offerta. Terzo e non meno importante, pianificare una concreta strategia turistica di medio-lungo periodo: promozione coordinata che vada oltre l’effetto UNESCO, integrando arte, cultura, enogastronomia e percorsi religiosi», prosegue il già presidente della Provincia di Padova Fabio Bui. «Padova non può permettersi di diventare una città “povera”, dove il turismo si limita a una visita veloce e il commercio perde terreno. È il momento di scelte coraggiose e condivise, che rilancino davvero il centro e restituiscano fiducia a chi lavora e investe ogni giorno», conclude l’esponente dei Popolari per il Veneto.