
Alcuni mesi di passione, poi l’accordo. La Peg Perego di Arcore (Monza e Brianza), storica azienda (fu fondata nel 1949) produttrice di passeggini, giocattoli e articoli per la prima infanzia, ha ritirato i 95 licenziamenti (su 236 addetti) annunciati in primavera e formalizzati all’inizio di giugno. A motivare la decisione era stata la chiusura negativa del bilancio 2024 e l’andamento in calo del 15 per cento dei primi cinque mesi del 2025.
L’intesa, raggiunta il 7 agosto scorso con l’ausilio del ministero delle Imprese e della Regione Lombardia, prevede anzitutto il ritiro della procedura di licenziamento collettivo, che viene sostituita da un piano di uscite volontarie incentivate. Il termine per l’adesione è fissato al 12 settembre.
Per tutti i dipendenti, inoltre, ci saranno ulteriori sei mesi di cassa integrazione straordinaria, che inizierò il 1° ottobre (quando scade quella attualmente in vigore) per concludersi il 31 marzo 2026. Mercoledì 27 agosto si svolgeranno le assemblee sindacali in fabbrica, mentre il 22 settembre si terrà un nuovo vertice tra Fiom, Fim e management aziendale.
Fiom-Fim: “Trovata soluzione non traumatica”
“Le iniziative di mobilitazione e di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori hanno consentito di trovare una soluzione non traumatica degli esuberi dichiarati dall’azienda e l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale senza alcun vincolo”, commentano le segretarie Fiom Cgil (Adriana Geppert) e Fim Cisl (Gloriana Fontana) di Monza e Brianza.
“Senza la determinazione degli operai scesi in piazza due volte, non avremmo raggiunto questo risultato”, proseguono Geppert e Fontana, sottolineando l’intervento del ministero che ha consentito alla Peg Perego di accedere ai fondi “a patto che non vi fossero soluzioni choc per i dipendenti e si accedesse all’ultima tranche di cassa integrazione”.
Le due esponenti sindacali evidenziano che l’incentivo “è un po’ basso, ma ora occorre guardare il bicchiere mezzo pieno: si aprono prospettive per l’occupazione e per lo stabilimento. Era quello che volevamo, ma a questo importante risultato ora bisogna dare seguito”.
I tavoli istituzionali aperti presso la IV Commissione di Regione Lombardia e il tavolo di crisi al ministero “devono tradursi in misure di sostegno per lo sviluppo e l’innovazione, finalizzate al rilancio dell’azienda e alla salvaguardia dei posti di lavoro”.
Le due segretarie così concludono: “Sindacati e Rsu verificheranno costantemente i risultati dei tavoli istituzionali aperti per la salvaguardia della presenza industriale di Peg Perego ad Arcore e nel nostro Paese”.
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