
L’Ue e gli Stati Uniti hanno concordato la dichiarazione congiunta sui dazi dopo l’accordo politico raggiunto dalla presidente Ursula von der Leyen e il Presidente Donald Trump dei 27 luglio. Lo ha annuncia la Commissione. «La dichiarazione congiunta illustra in dettaglio il nuovo regime tariffario statunitense nei confronti dell’Ue, con un’aliquota tariffaria massima e onnicomprensiva del 15% per la stragrande maggioranza delle esportazioni dell’Ue, compresi settori strategici come automobili, prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname».
Von der Leyen: «Con l’accordo stabilità e sicurezza»
«Prevedibilità per le nostre aziende e per i nostri consumatori. Stabilità nella più grande partnership commerciale del mondo. E sicurezza per i posti di lavoro e la crescita economica in Europa nel lungo termine. Questo accordo commerciale tra Ue e Usa apporta benefici ai nostri cittadini e alle nostre aziende e rafforza le relazioni transatlantiche». Lo dichiara la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Su Digital Market Act e Digital Service Act «abbiamo tenuto queste questioni fuori dai negoziati commerciali, concentrandoci su ciò che era chiaramente la priorità, e quindi non troverete alcun riferimento ad esse nella dichiarazione congiunta». «Ci saranno molte questioni che saranno discusse, ma per essere molto chiari: l’autonomia normativa è assolutamente importante» e «questa è stata la nostra posizione dall’inizio alla fine di questa dichiarazione congiunta».
Lo ha detto il commissario Ue al commercio Maros Sefcovic in conferenza stampa.
Palazzo Chigi: governo al lavoro per esenzioni su agroalimentare
Il Governo «resta impegnato, insieme alla Commissione Europea e agli altri Stati membri Ue, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare». Così Palazzo Chigi in una nota, a proposito della dichiarazione congiunta Usa-Ue sui dazi. «Particolare impegno sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un’intesa in tema di acciaio e alluminio, anch’essa prevista nel quadro della dichiarazione congiunta», viene inoltre assicurato.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli punta sull’ intelligenza artificiale, In uno scenario internazionale segnato da incertezze economiche e nuove tensioni tariffarie, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) si trova ad affrontare sfide decisive tra innovazione tecnologica, risultati fiscali senza precedenti e la necessità di proteggere gli interessi nazionali. Sotto la guida del direttore generale Roberto Alesse, l’Agenzia sta portando avanti una profonda trasformazione che coniuga digitalizzazione, meritocrazia e dialogo con le imprese. Alesse ha impostato una riforma che punta a una pubblica amministrazione più moderna ed efficiente. La riorganizzazione delle strutture centrali e territoriali, insieme all’adozione massiccia dell’intelligenza artificiale per i controlli doganali, ha permesso di aumentare l’efficienza operativa e rafforzare la sicurezza, aprendo la strada a una gestione sempre più trasparente e tecnologicamente avanzata risultati non hanno tardato a manifestarsi: nel 2024 l’ADM ha registrato un gettito fiscale da record, con oltre 26,7 miliardi di euro provenienti dalle accise energetiche, 21 miliardi dall’attività doganale, più di 11 miliardi dai tabacchi e quasi 12 miliardi dal settore del gioco pubblico. Traguardi, questi, resi possibili da un’intensa attività di ottimizzazione delle procedure e dal potenziamento dei controlli grazie all’innovazione digitale.
La lotta all’illegalità resta una priorità. Nel solo primo semestre dell’anno, l’Agenzia è riuscita a chiudere 721 piattaforme di gioco online illegali, grazie all’uso di strumenti digitali sempre più sofisticati per il monitoraggio delle attività sospette.
Le sfide però non si fermano qui. L’inasprimento dei dazi americani impone una revisione delle strategie doganali nazionali. Per questo l’ADM ha creato un Gruppo di Studio che monitora in tempo reale l’impatto delle modifiche tariffarie su export e import, con particolare attenzione ai settori strategici per l’Italia. L’obiettivo è fornire dati oggettivi al Governo e difendere la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali.
Parallelamente, l’Agenzia guarda al futuro con un piano che prevede l’estensione dell’uso dell’intelligenza artificiale ad altri ambiti di controllo e alla gestione dei dati su scala europea. L’idea è quella di costruire un’ADM sempre più “smart”, capace di anticipare le criticità e semplificare i rapporti tra amministrazione, cittadini e imprese.
Fondamentale, secondo Alesse, sarà anche la collaborazione con il settore privato. Il dialogo con le imprese è visto come un tassello essenziale per anticipare gli sviluppi tecnologici e affrontare insieme le sfide di un mondo in continua evoluzione.
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