22 Agosto 2025
Salerno, maxi-truffa del credito d’imposta 4.0: 270 a rischio processo


E’ stata fissata per il 17 settembre 2025, nell’aula bunker della casa circondariale “Antonio Caputo” di Salerno, l’udienza preliminare davanti al G.U.P. Pietro Indinnimeo dove verrà esaminata la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura lo scorso 27 gennaio.

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I dettagli dell’inchiesta

Il fascicolo – riportano i colleghi di Avellinotoday – riguarda una presunta frode fiscale da oltre 500 milioni di euro, che vede coinvolti 270 imputati tra persone fisiche e società. Al centro, l’utilizzo irregolare del credito d’imposta formazione 4.0, introdotto dalla legge n. 205/2017 per favorire l’aggiornamento tecnologico delle imprese. Secondo l’accusa, sarebbero stati prodotti registri didattici, autocertificazioni e relazioni di docenti falsi, con lo scopo di attestare corsi di formazione mai svolti. Le contestazioni comprendono associazione per delinquere, indebita compensazione, dichiarazioni mendaci ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per alcuni imputati viene contestata anche l’elaborazione e la diffusione di modelli di evasione fiscale.

Tra i principali indagati compaiono Concordio Malandrino e Gianfranco Soriano, amministratori della Tax and Legal Advisor Srl, indicata dagli inquirenti come centro organizzativo dell’operazione. A Malandrino viene inoltre contestato il presunto reimpiego di capitali in attività economiche e speculative, inclusi acquisti di beni di lusso. Le parti offese sono il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale di Salerno. Agli imputati è stato notificato l’avviso che, in caso di assenza ingiustificata, si applicheranno gli articoli 420 bis e seguenti del codice di procedura penale. È stata inoltre comunicata la possibilità di accedere a programmi di giustizia riparativa.

I nomi irpini e salernitani

L’inchiesta coinvolge anche soggetti dell’Irpinia. Tra gli imputati figurano:

  • Michele Schena, di Grottaminarda, difeso dall’avvocato Pasqualino Flammia (Foro di Benevento);
  • Rita Caliano, di Montoro, assistita dagli avvocati Mauro Di Piano e Carmine Del Genio (Foro di Avellino);
  • Concordio Malandrino, assistito dall’avvocato Giuseppe Saccone (Foro di Avellino);
  • Franco Antoniello, 40 anni, di Eboli, difeso dall’avvocato Quirino Iorio (Foro di Avellino).

    Nell’elenco compare anche la Pegaso Security Spa, rappresentata da Carlo De Nigris. Alla società viene contestata l’indebita compensazione di partite debitorie con crediti inesistenti per un importo di 549.394,70 euro, relativi al 2021.

    La posizione della Pegaso Security e l’intervento del SAVIP

    Sulla vicenda della Pegaso Security è intervenuto anche il SAVIP – Sindacato Autonomo Vigilanza Privata – con più note alle Autorità firmate dal segretario nazionale, Vincenzo Del Vicario. L’ultima, datata 13 agosto 2025, richiama alcune operazioni societarie recenti che hanno impegnato la Pegaso Security Spa e il suo Amministratore, Carlo De Nigris:

  • il 30 aprile 2025, la V.C.C. Vigilanza Città di Cremona S.r.l. è stata trasformata in Altair Security S.p.A., con sede a Roma;
  • il 9 maggio 2025, la Pegaso Security ha ceduto ad Altair Security i rami d’azienda relativi ai servizi di vigilanza armata e non armata, con contratto sottoposto a condizione sospensiva;
  • il 5 giugno 2025, il Tribunale di Milano, a istanza di terzo, ha disposto l’apertura del procedimento di liquidazione giudiziale della Pegaso Security (n. 155-2/2025), dopo che la stessa società, nei mesi precedenti, era stata chiamata in analoghe procedure a Cosenza.

Cambiamenti bancari e risvolti occupazionali

Il SAVIP segnala inoltre una serie di cambiamenti nei rapporti bancari della società:

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

  • il 30 ottobre 2024 era stato indicato un conto presso Banca Illimity;
  • il 5 febbraio 2025 sono stati attivati nuovi conti presso Banca Agricola Popolare di Ragusa e Revolut Business (Lituania);
  • l’8 agosto 2025 i movimenti sono confluiti su un ulteriore conto presso Revolut Ltd (Lituania).

Alcuni clienti, secondo il sindacato, avrebbero deciso di non dar seguito a queste disposizioni. La nota si chiude con una considerazione critica sulla gestione della società, sottolineando le difficoltà che, dal complesso di tutte le segnalate vicende, potrebbero ricadere sui lavoratori del settore.

 

 

 



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