22 Agosto 2025
Benevento, Imprese Italia: “Chiusura di Piazza Cardinal Pacca penalizza commercianti. Serve confronto con il Comune”


La Confederazione Imprese Italia Benevento, per voce del Presidente Provinciale Manlio Marotti, interviene sulla decisione del Comune di chiudere per due giorni Piazza Cardinal Pacca per ospitare due concerti a pagamento.

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“Gli eventi culturali sono un valore imprescindibile per la crescita di una città – dichiara Marotti – ma il modo in cui vengono programmati non può prescindere dal coinvolgimento delle categorie produttive che vivono quotidianamente quei luoghi. La chiusura totale della piazza, senza alcuna forma di concertazione preventiva, comporta gravi conseguenze economiche per le imprese e penalizza l’intero quartiere”.

Il Presidente sottolinea come la scelta del Comune rifletta un’impostazione sbilanciata: “Oggi l’amministrazione comunale continua a privilegiare iniziative spot, organizzate senza una visione di insieme. La piazza viene concepita come spazio da chiudere e occupare, senza considerare che essa rappresenta per tanti commercianti la principale fonte di reddito. È necessario un cambio di metodo: non si può chiedere ai negozianti di farsi carico dei costi di decisioni unilaterali”.

Secondo Imprese Italia Benevento, le criticità non riguardano soltanto i mancati incassi, ma anche l’immagine complessiva della città. “Quando i visitatori trovano un centro storico chiuso o difficilmente accessibile – prosegue Marotti – si trasmette un messaggio negativo: Benevento non è accogliente. Al contrario, eventi culturali dovrebbero essere occasione per valorizzare le attività commerciali, creando sinergie tra spettacolo e impresa. Così si produce valore per tutti: cittadini, turisti e operatori economici”.

Marotti porta esempi concreti di altre città italiane: A Perugia, durante l’Umbria Jazz, i concerti vengono distribuiti in più piazze, mantenendo vivo il tessuto commerciale e favorendo la circolazione delle persone. A Lecce, nelle rassegne estive, gli spettacoli sono stati programmati con accessi modulati che non hanno mai isolato il centro storico. In molte città d’arte, come Firenze e Verona, gli eventi sono progettati in sinergia con le associazioni di categoria, prevedendo addirittura iniziative collaterali dei commercianti: aperture straordinarie, percorsi enogastronomici, vetrine a tema. In questo modo la cultura diventa motore di sviluppo condiviso, e non ostacolo alla vita economica.”

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Infine, la Confederazione richiama l’attenzione sul periodo economico particolarmente delicato che vivono le imprese: “Non è accettabile imporre ulteriori sacrifici a chi, già oggi, combatte con costi crescenti e consumi in calo. La cultura deve essere un volano di rilancio, non un peso che aggrava le difficoltà esistenti”.

Da qui l’appello: rivedere le modalità organizzative degli eventi e aprire un tavolo permanente di confronto con le categorie economiche. “Solo un approccio condiviso – conclude Marotti – potrà garantire che la cultura diventi davvero un fattore di sviluppo sostenibile, capace di coniugare l’identità storica della città con la vitalità delle imprese che la animano ogni giorno”.


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