
L’intesa sui dazi USA all’UE ha raggiunto un nuovo traguardo che integra il precedente accordo, seppur dopo quasi un mese di ulteriori trattative: la definizione delle tariffe al 15% anche per l’export di automobili, semiconduttori, farmaci e legname. Resta fuori, però, il vino.
L’accordo USA-UE
La Germania, che vedeva dazi sull’auto al 27,5%, può tirare un respiro di sollievo. Ma le tariffe scenderanno al 15% – anche per semiconduttori e legname – solo quando Bruxelles applicherà le riduzioni tariffarie sui prodotti americani. Tuttavia, dall’America arriva la rassicurazione che i dazi saranno applicati retroattivamente dal 1° agosto.
Farmaci generici, aerei e vino
Dal 1° settembre, aerei, farmaci generici e precursori chimici e sughero saranno interessati dalle sole tariffe previste dal principio della nazione più favorita, con applicazione di dazi bassissimi o nulli.
Resta ancora fuori dall’intesa l’alcol. Vino, birra e superalcolici – prodotti per lo più da Italia e Francia – non ci sarà nessuna esenzione. Almeno per il momento. Il Belpaese ne esce come “grande sconfitto” e per le imprese italiane potrebbero non arrivare nemmeno sostegni adeguati.
Gli impegni dell’UE: armi e investimenti
I Paesi UE dovranno, in cambio, acquistare grandi quantità di armi e gas dagli Stati Uniti e investire 600 miliardi di dollari in settori strategici negli USA entro il 2028. L’Unione garantirà agli USA anche l’accesso preferenziale al mercato di diversi prodotti agricoli e ittici: aragoste, noci, latticini, frutta, verdura fresca e trasformate, carni di maiale e bisonte. Cosa significa, in concreto? Che questi prodotti potranno accedere al mercato europeo con tariffe più basse o addirittura nulle e che si punterà ad ampliarne la commercializzazione negli Stati UE.
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