23 Agosto 2025
Dazi Usa, le esenzioni non salvano il Brunello. Bartolommei: “Ordini in stand-by, il mercato sta rallentando”


La mancata esenzione dai dazi era tutt’altro che improbabile. Anche il mondo del Brunello si attendeva una doccia fredda da oltre oceano.

Ora che è certo l’arrivo delle aliquote tariffarie al 15% anche sul re dei rossi, dopo la dichiarazione congiunta di Stati Uniti e Unione Europea, il Consorzio si prepara all’impatto. Il mercato americano vale il 30% dell’export, pari a circa 3 milioni di bottiglie. I primi segnali di un rallentamento si erano già avvertiti durante le trattative tra Bruxelles e Washington.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

“All’incirca siamo intorno a 250mila fascette in meno consegnate, e questo è già un tornasole. Il periodo di incertezza ha frenato gli ordini e messo in stand-by molte operazioni”.

A spiegarlo è il presidente del Consorzio del Brunello, Giacomo Bartolommei, che rinnova quindi l’appello a puntare con decisione su nuovi mercati: “Credo che le azioni debbano comunque continuare a essere indirizzate verso gli Stati Uniti, perché restano un mercato importante da sostenere nel tempo. Allo stesso tempo dobbiamo elaborare una strategia per i prossimi anni e aprire altri mercati. Stiamo investendo molto sul Canada e lavorando per consolidare i nostri posizionamenti in Asia”.

Un altro auspicio riguarda la durata dei dazi: “Se ci fossero certezze sulle misure, sarebbe un risultato migliore e garantirebbe continuità. Io credo che possano durare tre o cinque anni, ma mi sembra difficile rimuovere queste barriere una volta introdotte”.

Intanto Coldiretti Siena lancia l’allarme: le tariffe aggiuntive rischiano di costare oltre un miliardo al Made in Italy.

Contabilità

Buste paga

 

“I numeri parlano chiaro, il valore delle esportazioni di vini senesi si aggira sui 400 milioni di euro e di questo, circa il 60% è destinato all’esportazione verso gli Usa. Un duro colpo per l’economia locale, in un settore importante che conta circa 2000 imprese e circa 6000 addetti impiegati – scrive in una nota l’associazione-. La pubblicazione dell’accordo conferma lo squilibrio di una trattativa decisamente a favore degli Stati Uniti rispetto all’Europa. Ci auguriamo – continua Coldiretti Siena – che si prosegua il negoziato per ottenere l’esclusione dei prodotti agroalimentari di eccellenza dalla lista dei dazi, risultato che ci aspettavamo almeno per il vino e che invece non è arrivato e ogni giorno in più che passa in questo modo si lascia spazio ad altri Paesi per un mercato, quello vinicolo, che storicamente ci appartiene”.

La chiosa: “Ci auguriamo che si possa riaprire la trattativa per i vini italiani l’Ue si impegni a investire risorse per sostenere le imprese delle filiere più colpite e per avviare anche una ricerca di nuovi mercati su cui lavorare”.



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