23 Agosto 2025
Sardegna, trasporti ferroviari: perché Legambiente boccia i treni a idrogeno


Ferrovie in Sardegna: Legambiente boccia i treni a idrogeno e rilancia l’elettrificazione

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    Sardegna, trasporti ferroviari: perché Legambiente boccia i treni a idrogeno
    Stefano Birocchi, Giorgio Querzoli

Secondo Legambiente Sardegna, senza una rete ferroviaria moderna la transizione ecologica nell’isola resterà solo un miraggio. Trasportare persone e merci su ferro, infatti, è il metodo più efficiente e sostenibile per ridurre le emissioni di CO2, considerando che i trasporti su gomma generano quasi un terzo dell’inquinamento complessivo. Ospite della puntata Giorgio Querzoli, responsabile scientifico Legambiente Sardegna.

Elettrotreno (Wikipedia)

Una rete obsoleta e frammentata

Oggi in Sardegna la situazione ferroviaria è obsoleta: treni a gasolio, binario unico, scartamento ridotto, velocità molto basse, assenza di trasporto merci e gestione frammentata. Per questo, cittadini e imprese non hanno alternative reali all’uso dell’auto privata e dei tir, con un impatto pesantissimo sull’ambiente e sullo sviluppo economico dell’isola.

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Giorgio Querzoli responsabile Comitato Scientifico Legambiente Sardegna

Sardegna, treni a Idrogeno o elettrificazione? La posizione di Legambiente

L’associazione ambientalista boccia la scelta della Regione di puntare sui treni a idrogeno, una tecnologia già sperimentata in Europa ma rivelatasi costosa e poco efficiente. Un singolo convoglio, spiegano, costa circa 15 milioni di euro per appena 80 posti a sedere, pari a 190mila euro a posto, con spese fino a cinque volte superiori rispetto a un treno elettrificato tradizionale. Inoltre, i tempi di percorrenza non migliorerebbero.
Per Legambiente la vera soluzione è l’elettrificazione delle linee ferroviarie, già standard in Italia e in Europa, che garantirebbe un servizio più economico, veloce e sicuro.

Un diritto di cittadinanza negato

Per Giorgio Querzoli, responsabile scientifico di Legambiente Sardegna, viaggiare in treno con tempi e standard europei dovrebbe essere considerato un diritto di cittadinanza. Non è accettabile – sottolinea – che in alcune regioni italiane i treni viaggino a 300 km/h mentre in Sardegna la velocità resti ferma a 30 km/h.
Emblematico il caso di Nuoro, unico capoluogo italiano non collegato alla rete ferroviaria nazionale. Invece di puntare su un collegamento moderno con Abbasanta, si continua a investire nella vecchia linea a scartamento ridotto, destinata a restare inefficiente anche con l’idrogeno.

Il futuro delle ferrovie in Sardegna

Secondo Legambiente, occorre procedere per gradi con un piano serio di ammodernamento ed elettrificazione, iniziando dalle tratte più urgenti e strategiche. Solo così la Sardegna potrà colmare il divario infrastrutturale e garantire un sistema ferroviario moderno, competitivo e sostenibile, al servizio dei cittadini e dello sviluppo dell’isola.

Intervista a cura di Stefano Birocchi
La Strambata del 22-08-2025

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