24 Agosto 2025
Superbonus, c’è il nuovo modello per la cessione del credito


L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il nuovo modello per comunicare l’opzione della cessione del credito o dello sconto in fattura sulle spese agevolate del Superbonus. Pubblicato il 7 agosto, il modulo sarà utilizzabile dall’8 settembre 2025 fino al 16 marzo 2026, termine entro il quale dovranno essere trasmesse le comunicazioni relative alle spese sostenute nel 2025.

Cosa cambia

Il nuovo schema del Superbonus sostituisce quello del 3 febbraio 2022 e recepisce le novità introdotte con il blocco delle cessioni. Le differenze più rilevanti sono:

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  • l’esclusione dei bonus non più attivi nel 2025, come ecobonus ordinario, bonus casa, bonus facciate, bonus barriere architettoniche, eco-sisma bonus, e gli interventi sulle parti comuni oltre il 25% dell’involucro (come previsto dal D.M. 26 giugno 2015);
  • eliminazione della casella Periodo (prima usata per distinguere tra primo e secondo semestre 2020);
  • rimozione della casella Edilizia libera;
  • cancellazione della voce cessione delle rate residue, vietata dal 29 maggio 2024 (DL 39/2024, art. 4-bis).

Cosa resta invariato

Le regole operative di base restano invariate. Rimangono infatti confermati la determinazione dell’ammontare della detrazione, dello sconto in fattura e del credito cedibile, nonché i termini e le modalità di invio della comunicazione (entro il 16 marzo dell’anno successivo).

Resta anche la possibilità di esercitare le opzioni di cessione o sconto durante lo stato di avanzamento lavori (è previsto il limite di due SAL, ognuno dei quali riferito ad almeno il 30% dei lavori). Infine, è invariato l’obbligo di asseverazioni tecniche, di congruità delle spese e di allegazione del visto di conformità.

Chi può richiedere il Superbonus

Possono accedere all’agevolazione per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025:

  • condomini;
  • persone fisiche (non in ambito d’impresa o professione) per edifici da due a quattro unità immobiliari, anche con unico proprietario o in comproprietà;
  • Onlus;
  • organizzazioni di volontariato;
  • associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionali, regionali o provinciali.

Per poter usufruire delle agevolazioni fiscali, sia attraverso la dichiarazione dei redditi che mediante lo sconto in fattura o la cessione del credito, è necessario seguire alcuni passaggi precisi. Innanzitutto occorre ottenere il visto di conformità, rilasciato da professionisti abilitati come commercialisti, consulenti del lavoro o Caf. A questo si aggiunge l’asseverazione tecnica, che certifica il rispetto dei requisiti di efficienza energetica o di riduzione del rischio sismico, insieme alla verifica della congruità delle spese sostenute.

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Quanto è costato il Superbonus

Per via delle nuove regole meno vantaggiose e dei pochi cantieri aperti, sono state registrate 234 nuove asseverazioni, ben lontane dai numeri degli scorsi anni. Il totale, da inizio della misura, è pari così a 500.295 con un onere totale per lo Stato di 126,6 miliardi di euro in detrazioni maturate. La stima è stata fatta dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre.

Nonostante la successiva riduzione dell’aliquota al 65% (rispetto al 110% del Superbonus originario), e nonostante il progressivo irrigidimento normativo introdotto nel 2024, nei primi tre mesi del 2025 lo Stato ha dovuto sostenere ulteriori 1,8 miliardi di euro di spesa. Una crescita imputabile principalmente ai cantieri già avviati e alle pratiche ancora in fase di liquidazione, piuttosto che a nuove richieste.





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