
Nel nono anniversario del terremoto del 2016, la premier Giorgia Meloni ha ricordato le vittime e i soccorritori, sottolineando la necessità di una decisa accelerazione nella ricostruzione. In una lettera pubblicata dal Messaggero, ha rimarcato come oggi il cratere sismico rappresenti il più grande cantiere d’Europa, non solo per il numero di opere avviate, ma anche perché in quei territori si sta ricostruendo la vita delle comunità.
Il governo rivendica un “cambio di passo” testimoniato dai numeri:
11 miliardi di euro di contributi concessi per la ricostruzione privata, con liquidazioni superiori ai 6,1 miliardi (+37,41% rispetto allo scorso anno).
Il 60% delle liquidazioni è stato effettuato dal 2023 a oggi.
Per la ricostruzione pubblica sono previsti oltre 3.500 interventi per un totale di 4,5 miliardi di euro.
Nei primi quattro mesi del 2025 sono già partiti 439 cantieri sui circa 1.200 stimati.
Focus sul Lazio
Il sisma del 2016 ha colpito duramente Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, territori simbolo della tragedia. In particolare Amatrice (Rieti) è diventata emblema della distruzione e della difficile rinascita. La premier ha ribadito che il governo intende rispondere alla “domanda di futuro” di chi è nato e cresciuto in questi borghi e vuole tornare a viverli.
Secondo i dati forniti, molti cantieri già avviati riguardano il Lazio, con interventi su scuole, chiese e centri storici. Il potenziamento dei fondi e lo sblocco delle procedure burocratiche hanno permesso di aprire lavori che per anni erano rimasti fermi.
La sfida della rinascita
Meloni parla di un grande “lavoro di squadra” con un obiettivo preciso: la rinascita economica e sociale dell’Appennino centrale. Non si tratta soltanto di ricostruire edifici, ma di ridare vitalità a territori che hanno perso popolazione e attività produttive.
Il governo intende proseguire con determinazione, con la consapevolezza che “il futuro nasce dove c’è il cuore”. E nei territori del cratere, sottolinea la premier, “c’è vita e c’è cuore, per chi è rimasto, per chi è tornato e per chi tornerà”.
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