25 Agosto 2025
L’appello del ristorante inclusivo: «Serve l’aiuto di tutti»


Il ristorante inclusivo “Da Noi” ha bisogno di un aiuto, e rivolge un appello a chiunque possa dare una mano a quest’esperienza d’impresa con un grande risvolto sociale.

Otto ragazzi disabili sbarcano il lunario servendo ai tavoli al civico 24 di via Lambertenghi, a quasi due anni dall’apertura del ristorante inclusivo “Da Noi” la priorità resta quella di sostenere il lavoro della giovane brigata di addetti. Otto profili speciali che tra sala e cucina si impegnano a mandare avanti un servizio ormai apprezzato dai comaschi, con altri quattro tirocinanti in arrivo, due a settembre, sempre con problemi di tipo psicofisico.

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Supportare questa peculiarità però non è scontato, gli stipendi si sommano alla normale gestione del ristorante, la concorrenza in pieno centro è agguerrita. Perciò alle spalle c’è una cooperativa sociale senza fini di lucro che si spende per garantire l’impiego dei giovani in maniera tale da arrivare al pareggio autofinanziando il lavoro.

Raccolta fondi

«Vogliamo lanciare una nuova raccolta fondi – spiega Guido Grilli, ideatore e responsabile dell’attività nonché papà di Matteo – perché i conti sono sul filo del rasoio. Abbiamo margini di crescita, il 2025 è andato bene, siamo soddisfatti. Restano però da chiudere i bilanci del 2024, con una perdita che si aggira attorno ai 25mila euro, era parte dello sforzo per avviare l’attività. È fondamentale sanare il buco entro settembre perché siamo una cooperativa no profit che non ammette buchi».

L’aiuto della Fondazione

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La Fondazione provinciale della Comunità comasca, come aveva già fatto per agevolare l’apertura del ristorante, ha attivato sul proprio sito una raccolta fondi per sostenere i posti di lavoro a sostegno dell’inclusione. Accanto a “Da Noi” tante aziende e ditte hanno sempre garantito un aiuto.

In questi due anni la vicinanza e l’apprezzamento della città non sono mancati al ristorante Da Noi, in via Lambertenghi a mangiare sono arrivate autorità, personaggi famosi, cantanti, politici, il vescovo ha voluto salutare tutta al brigata. Avere un salario e una occupazione per i disabili che sono ormai diventati grandi è una opportunità preziosa e importantissima.

«Facciamo tutto per i ragazzi – spiega ancora Grilli – per José, Chiara e Tommaso che faticano in cucina, insieme all’aiuto cuoco Kadim ora in arrivo. E poi per Alessia, campionessa di nuoto al lavoro in sala, con Tracy, Andrea, Marco, Samuele ed Elisa».

Il ristorante non può permettersi pause, è sempre aperto. Passare a mangiare qualche piatto speciale è un altro modo per sostenere questa attività inclusiva. Sanato il bilancio la cooperativa può andare avanti, nella speranza di assumere altri giovani disabili, altrimenti i nuovi ingressi devono rimanere bloccati.

In centro i turisti sembrano apprezzare, le recensioni online sono molto positive, tanti stranieri sottolineano l’obiettivo inclusivo e sociale del ristorante, un fatto che attira la simpatia del pubblico.



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