25 Agosto 2025
Sostenibilità d’impresa. La guida UNI – Accredia


Contro il fenomeno dilagante del greenwashing e per orientare meglio il mondo delle aziende verso una problematica di crescente rilievo, Uni e Accredia hanno pubblicato un’agile brochure intitolata “Sostenibilità d’impresa”. Sottotitolo: Norme tecniche e certificazioni accreditate per una rendicontazione affidabile. La novità per la sostenibilità delle PMI di fine luglio.

Il tema della sostenibilità delle imprese è di crescente interesse sia per gli aspetti pubblici che per una serie di obblighi europei e nazionali. Vedi la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) che obbliga alcune tipologie di aziende a rendicontare la sostenibilità. Le imprese che rientrano in questa categoria includono le grandi imprese e le PMI quotate.  Dal 1° gennaio 2025 le grandi imprese (250 dipendenti, e almeno 40 milioni di euro di fatturato) sono tenute a redigere il bilancio di sostenibilità.  L’anno prossimo, 1° gennaio 2026, toccherà alle PMI quotate sui mercati regolamentati dell’UE.

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CSRD

Dietro tutti questi obblighi c’è la Direttiva UE 2022/2464 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (in sigla CSRD). Il 30 agosto 2024, l’Italia ha approvato in via definitiva il Decreto legislativo che recepisce la Direttiva (UE) 2022/2464 che è entrata in vigore lo scorso settembre. A cambiare il quadro temporale degli obblighi per le aziende è intervenuta la Direttiva UE 2025/794 di aprile che sposta in avanti le date per alcuni obblighi relativi alla rendicontazione societaria di sostenibilità e al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità.  Per le PMI, che non son toccate dal CSRD, vi è da segnalare una grande novità appena citata dalla brochure (che era stata stampata in precedenza)

Sostenibilità per le PMI non quotate

Per le piccole e medie imprese a fine luglio la Commissione ha emanato la raccomandazione dello VSME (Voluntary reporting standard for SMEs). E’ lo standard volontario di rendicontazione ESG per le piccole e medie imprese non quotate. Spesso infatti le PMI sono soggette a richieste di informazioni ESG da parte di imprese più grandi e non hanno riferimenti operativi. A questa impasse temporaneamente pone rimedio la “COMMISSION RECOMMENDATION of 30.7.2025 on a voluntary sustainability reporting standard for small and medium-sized undertakings”  che servirà da base per l’elaborazione di una futura norma volontaria adottabile tramite atto delegato.

E la sostenibilità di impresa?

In questo quadro in grande movimento la brochure “Sostenibilità d’impresa” edita congiuntamente da Uni e Accredia, l’ente nazionale di accreditamento, può servire da importante riferimento. Non solo per i soggetti attualmente obbligati alla rendicontazione ma anche per coloro che lo saranno, magari a breve, e per le aziende che intendono affrontare la problematica in ambito volontario.

Scarica qui la brochure

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Il cuore normativo

Al centro del documento, che consta di una ventina pagine, vi è un impressionante elenco dettagliato di documenti normativi e pre-normativi pubblicati da UNI, Ente di normazione italiano, come UNI, UNI EN, UNI EN ISO e UNI ISO.  Viene in soccorso del lettore, per fortuna, l’utilissimo inquadramento delle oltre 150 norme citate all’interno dei tanti principi di rendicontazione della sostenibilità (ESRS), individuati con il Regolamento Delegato (UE) 2023/2772 della Commissione Europea. Buona lettura!

Ennio Braicovich

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