25 Agosto 2025
«Nuovo ospedale Salesi ancora all’anno zero»


Antonio Mastrovincenzo, consigliere regionale uscente e candidato con la lista civica Matteo Ricci Presidente, che tipo di campagna elettorale sta conducendo? Social, porta a porta, cosa predilige?

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«Il mio “vicino alle persone” che è nei manifesti, non è uno slogan ma la mia interpretazione della politica: prediligo il confronto diretto in piccoli gruppi, l’ascolto, la possibilità di approfondire temi particolari».

Quali sono i temi che le stanno più a cuore?

«Il lavoro e le politiche sociali sono i temi su cui ho maggiori competenze, e nei 200 atti ispettivi che ho presentato come primo firmatario in questa legislatura prevalgono questi argomenti. Negli ultimi anni nelle Marche il lavoro è diventato sempre più precario soprattutto per donne e giovani, migliaia di imprese hanno chiuso i battenti, la povertà è aumentata e le famiglie sono in difficoltà, i servizi sociosanitari sono stati ridotti drasticamente. Dal 29 settembre lavoreremo per invertire la rotta. Se sarò eletto, presenterò dopo vent’anni dall’ultima normativa, una nuova proposta di legge sul lavoro».

La sanità è sicuramente una delle questioni cruciali per la Regione. Su cosa boccia la giunta Acquaroli e su cosa invece tutto sommato sente di promuoverla?

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«La Giunta Acquaroli ha fallito: liste di attesa infinite, mobilità passiva in costante aumento, pronto soccorso perennemente in affanno, forti carenze di personale, “fuga” di professionisti in altre strutture fuori regione. E poi l’edilizia sanitaria: il nuovo Salesi ancora all’anno zero, la vecchia struttura con pesanti carenze strutturali e solo il 5% dei fondi Pnrr per le case di comunità utilizzato».

Ci dia un buon motivo per votare Ricci e troncare la cosiddetta filiera.

«C’è bisogno di un Presidente determinato e capace che abbia una visione delle Marche del futuro fondata su un reale sviluppo, sostenibile e armonico, senza lasciare indietro nessuno. Dopo cinque anni di fallimenti e di bisogni inascoltati dei marchigiani servono discontinuità e cambiamento. Matteo Ricci e il centrosinistra garantiscono tutto questo.

Lei per la prima volta si candida in una civica dopo l’esperienza nel Pd. Nota differenze?

«Non ho lasciato il Pd che è da sempre il mio partito e continuerà ad esserlo anche in futuro. Ho accettato di candidarmi nella Lista Matteo Ricci Presidente, perché è stato lui stesso a chiedermelo e mi sembrava doveroso dare il mio contributo di esperienza in una fase così importante. E’ ovvio che la campagna elettorale in una lista civica è diversa e più complicata».

La campagna elettorale è piuttosto strana tra inchieste e colpi bassi. Non trova?

«I colpi bassi provengono tutti dallo stesso mandante: la destra, con la sua stampa nazionale e i suoi spin doctor. Noi stiamo parlando dei temi, dei problemi delle persone e avanziamo proposte concrete per il futuro delle Marche. La destra invece di attaccare sguaiatamente e di fare messinscene con finte inaugurazioni esclusivamente a fini elettorali, dia piuttosto spiegazioni convincenti ai marchigiani sui due grandi “scandali” emersi in questa Legislatura: Atim e Svem».

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