27 Agosto 2025
Cimice asiatica, raccolti distrutti e agricoltori esasperati: “Così non reggiamo”


“Per la cimice asiatica è un’annata davvero nefasta. I primi calcoli ci spingono a una stima prudenziale di oltre due milioni fra danni diretti e indiretti, ma la campagna di raccolta delle pere è ancora in corso e l’insetto infestante abbiamo visto che storicamente migra su soia e mais. il computo delle perdite è destinato, inevitabilmente, ad ingrandirsi”.
Così Pier Paolo Morselli, presidente della cooperativa Corma di San Giovanni del Dosso e agricoltore iscritto a Coldiretti Mantova, commenta l’andamento stagionale della raccolta delle pere e rimarca l’allarme nei confronti del fitofago alloctono, contro il quale sembra ci siano pochi argini.

“A parte le reti antinsetto che costituiscono una protezione piuttosto efficace – dichiara il presidente di Coldiretti Mantova, Fabio Mantovani – è difficile frenare la diffusione. Già alla fine di luglio avevamo posto l’attenzione sull’invasione di cimice asiatica, una presenza denunciata nei giorni scorsi anche dalle sedi provinciali di Coldiretti anche in Emilia-Romagna e Veneto”.
Morselli, da agronomo, sollecita un tavolo tecnico interregionale per adottare misure idonee a fermare la cimice asiatica, senza escludere la ricerca con piante Tea, tenuto anche conto che il lancio della vespa samurai, antagonista presente in natura in Asia, da tre anni a questa parte non ha dato i risultati sperati. Quello che servirebbe, secondo Coldiretti Mantova, “è un supporto tecnico che faccia leva su ricerca e innovazione, per salvare una coltura che nella provincia di virgiliana ha radici storiche, con 410 ettari e un marchio Igp che rafforza il legame col territorio.
“Gli agricoltori stanno già tentando diverse soluzioni sperimentali, provando soluzioni come trappole per la cattura o utilizzando di polveri di roccia – chiarisce Morselli – ma servirebbe un coordinamento nella sperimentazione, che non deve essere lasciata in esclusivo carico all’azienda agricola”.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Il futuro del settore frutticolo, secondo Coldiretti Mantova, si giocherà puntando su una concomitanza di elementi: la difesa delle colture attraverso ricerca e sviluppo; incentivi di mercato anche per aumentare i sistemi di protezione dai cambiamenti climatici; misure pubbliche in grado di sostenere le esportazioni e di garantire una risposta più rapida all’internazionalizzazione, anche migliorando le fasi di logistica e trasporto lungo la catena di approvvigionamento.
Per l’agricoltura mantovana il danno rischia di essere elevato. “Le pere attaccate dalla cimice asiatica vengono dirottate dal consumo fresco alla lavorazione industriale da succo, con conseguenze di mercato non indifferenti, visto che da quotazioni intorno a 1 euro al chilogrammo si scende a 30-40 centesimi, e questa forbice è ancora maggiore per le altre varietà – spiega Morselli -. C’è poi il rischio che si impenni nuovamente il fenomeno degli estirpi, che qualche anno fa fra gelate e insetti alloctoni accelerarono l’abbandono delle pericoltura”.
Coldiretti Mantova invita a un monitoraggio della diffusione della cimice asiatica, che potrebbe migrare su altre colture come la soia e il mais. il computo dei danni potrebbe spalancare la porta a un risarcimento per calamità naturali.

La cimice asiatica torna a compromettere le produzioni agricole nel Bolognese

A lanciare l’allarme è Coldiretti provinciale che chiede ai propri associati di segnalare i danni finora subiti così da “poter documentare la reale entità dell’emergenza e sostenere con forza la richiesta di intervento presso Regione e Governo”, sottolinea la presidente di Coldiretti Bologna, Valentina Borghi. L’associazione si aspettava per questa stagione “un’emergenza ridimensionata, invece l’estate 2025 è segnata dal ritorno della cimice asiatica”, conferma in una nota.

“Abbiamo già segnalato la gravità della situazione e chiesto l’attivazione di misure a favore dei produttori colpiti – insiste la Presidente -. Ogni anno il problema si ripresenta e gli agricoltori sono esasperati”.
Ad essere maggiormente colpiti sarebbero i frutticoltori, come spiegato da uno di loro, Roberto Nanni che ha un’azienda agricola a Minerbio, componente della giunta esecutiva di Coldiretti Bologna, che racconta come molti agricoltori del territorio in fase di raccolta stiano “constatando sulle pere le tipiche punture della cimice che deprezzano e compromettono il raccolto, con percentuali che in alcuni casi raggiungono il 70%.
Danni vengono segnalati anche su altre colture orticole e sulle pannocchie di mais, con deformazioni causate dalle punture dell’insetto”.
Una situazione che secondo Coldiretti “non è più sotto controllo” ed è determinata non solo dall’andamento climatico, ma anche “dalla progressiva riduzione degli strumenti di difesa a disposizione degli agricoltori”. Infatti, non starebbe dando i risultati sperati per il contenimento della diffusione della cimice “l’uso della cosiddetta Vespa Samurai, antagonista naturale della cimice – conclude Nanni – mentre sono venute meno le possibilità di intervento con principi attivi efficaci. Il risultato è un quadro desolante, che mette a rischio intere produzioni e redditi agricoli”. (bf)

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Fonte: ufficio stampa Coldiretti Mantova e Coldiretti Bologna



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.