
Deepfake e cybercrimini, voice cloning e identità virtuali rubate a personaggi pubblici: con l’arrivo dell’IA dilagano le truffe online.
Chi se non il “nonno d’Italia” per pubblicizzare una crema contro i dolori muscolari? Ebbene sì, il volto e la voce di nonno Libero (alias Lino Banfi) sono stati impropriamente utilizzati in un video pubblicato sui social e realizzato mediante l’intelligenza artificiale per promuovere la vendita di un prodotto che in realtà – come afferma lo stesso attore – non esiste affatto.
Si chiamano deepfake, i contenuti multimediali (audio, video e foto) che vengono generati tramite software di intelligenza artificiale avanzati i quali, partendo semplicemente da contenuti reali come immagini o registrazioni audio, sono in grado di realizzare foto o video estremamente realistici, riproducendo movimenti, espressioni e voci.
Il caso di Lino Banfi non è isolato: clonati volto e voce anche di Giorgia Meloni
In questi giorni sta circolando in rete (e in particolare su Facebook) un video in cui la premier Giorgia Meloni invita gli utenti a cliccare su un link “esclusivo” per cogliere una fantastica opportunità: i primi 500 potranno, infatti, guadagnare ben 1.000 euro al giorno.
Il video, ovviamente, è realizzato con l’intelligenza artificiale e, sebbene un occhio più attento possa facilmente smascherare la truffa, non è escluso che qualcuno, attirato da un guadagno facile e immediato, potrebbe cliccare sul link (https://futuroriccoit.com/). Lo stesso conduce ad una pagina riportante l’intestazione del noto quotidiano “Corriere della Sera”, una serie di notizie di attualità e, in fondo, l’invito a fornire i propri dati personali (nome, cognome, e-mail e numero di cellulare). Dopodiché, gli utenti dovranno attendere la telefonata di un fantomatico “manager” il quale “vi registrerà nel progetto e vi aiuterà a fare il vostro primo investimento di 250 euro”, con un guadagno promesso di ben 3.000 euro al mese.
Truffe vocali: il caso Crosetto
E non finisce qui… Qualche tempo fa abbiamo raccontato della vicenda che ha colpito alcuni noti imprenditori italiani. Alcuni truffatori, avvalendosi di tecniche di voice cloning, avevano riprodotto la voce del Ministro della Difesa, Guido Crosetto e si erano messi in contatto con diversi imprenditori, ai quali avevano richiesto il versamento urgente di ingenti somme di denaro, necessarie per pagare il riscatto di alcuni giornalisti italiani presi in ostaggio in Paesi stranieri.
Italia (ma non solo) nel mirino dei cybercriminali: crescono attacchi e rischi legati all’IA
Nel 2024 nel nostro Paese si è registrata una preoccupante escalation di incidenti informatici. Secondo i dati raccolti dal Centro Studi di Confassociazioni, ben 357 sarebbero gli episodi gravi, che rappresentano il 10,1% del totale mondiale, a fronte di una popolazione pari appena allo 0,6% di quella globale. Numeri che sottolineano come la minaccia digitale non conosca proporzioni demografiche.
Tuttavia, tali episodi non interessano solo l’Italia. In un recente articolo pubblicato sul portale Wired US dal titolo “Deepfakes, Scams, and the Age of Paranoia”, è in primo piano la vicenda di Nicole Yelland, protagonista – suo malgrado – di una tentata truffa nel corso di un colloquio di lavoro.
Secondo Wired, negli ultimi quattro anni, le segnalazioni di frodi legate all’occupazione negli Stati Uniti hanno registrato un’impennata significativa. Secondo la Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia federale che tutela i consumatori, i casi denunciati sono quasi triplicati tra il 2020 e il 2024.
L’impatto economico è altrettanto preoccupante: le perdite complessive legate a queste truffe sono passate dai 90 milioni di dollari del 2020 a circa 500 milioni di dollari nel 2024, evidenziando quanto le frodi nel mondo del lavoro siano diventate un fenomeno crescente e redditizio per i criminali.
L’intelligenza artificiale: opportunità o rischio?
Sebbene l’intelligenza artificiale sia in grado di offrire incredibili opportunità, può diventare un potente strumento nelle mani di cybercriminali e truffatori, ormai sempre più esperti e dotati di strumenti informatici avanzati.
Dai deepfake che utilizzano volti e voci di personaggi noti per promuovere prodotti inesistenti, ai raggiri più sofisticati basati su voice cloning, il filo conduttore è sempre lo stesso: convincere la vittima a compiere azioni o fornire informazioni sensibili, spesso con conseguenze economiche o personali rilevanti. I dati, sia in Italia sia all’estero, mostrano un incremento costante di incidenti e truffe legate all’IA, a testimonianza di come il fenomeno non sia circoscritto né occasionale, ma costituisca una minaccia globale concreta e in crescita.
Come difendersi dalle truffe online
Da tutto ciò emerge una raccomandazione essenziale per chi naviga in rete: la prudenza non è mai troppa. Non bisogna lasciarsi ingannare da volti o voci conosciuti, né da promesse di guadagni facili e immediati. La verifica delle fonti, il dubbio critico e la consapevolezza dei rischi digitali restano le migliori difese contro truffe sempre più sofisticate e persuasive. Internet offre strumenti straordinari, ma richiede altrettanta attenzione: non fidarsi ciecamente è oggi più che mai un atto di protezione indispensabile.
Bisogna fare attenzione
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