
Con la 104 è possibile ottenere 800 euro in più. Come canta Carmen Consoli con il brano Sintonia imperfetta: Qualunque frase era ingombrante in pieno agosto. Io ti chiedevo più attenzioni e un minimo di slancio, mentre l’arrosto di tua madre mi rendeva omaggio”.
Allo stesso modo chi si prende cura di un familiare con disabilità grave sa quanto possano essere importanti anche i piccoli gesti e un sostegno concreto.
L’assistenza quotidiana, infatti, richiede tempo, energia e risorse economiche. Tra spese mediche, farmaci, attrezzature e servizi domiciliari, d’altronde, il carico sulle famiglie può diventare davvero pesante. Proprio per questo motivo il cosiddetto bonus caregiver si rivela essere una vera e propria boccata d’ossigeno.
Il tutto offrendo un supporto economico significativo per alleviare le spese quotidiane e garantire una migliore qualità della vita sia per il familiare assistito che per chi lo accudisce.
Con la 104 ottieni 800 euro in più: a chi spetta il bonus caregiver
La Legge 104 del 1992 rappresenta da sempre un punto di riferimento fondamentale per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari, riconoscendo strumenti concreti per migliorare la qualità della vita e garantire supporto a chi vive situazioni di difficoltà. Basti pensare alla possibilità di accedere a tre giorni di permessi lavorativi al mese, così come le varie agevolazioni fiscali e sostegni economici.
In particolare nel 2025 il sostegno ai caregiver è ulteriormente rafforzato grazie a due importanti iniziative dell’Inps, ovvero la Prestazione Universale e il Progetto Home Care Premium. Si tratta di strumenti differenti dal punto di vista dei destinatari e delle modalità di accesso. Entrambe, comunque, hanno l’obiettivo comune di alleggerire il peso delle spese legate all’assistenza domiciliare e di offrire una maggiore serenità alle famiglie che vivono questa esperienza quotidiana.
Prestazione Universale: un aiuto concreto per gli anziani non autosufficienti
La Prestazione Universale è pensata per gli anziani non autosufficienti ed è stata istituita in via sperimentale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. Entrando nei dettagli, come riportato sul sito dell’Inps, tale misura è:
“destinata agli anziani di almeno 80 anni, titolari di indennità di accompagnamento e con un ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro, a cui è stato riconosciuto un livello di bisogno assistenziale gravissimo. […] La Prestazione Universale è composta da:
- una quota fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento;
- una quota integrativa, attualmente pari a 850 euro mensili, utilizzabile esclusivamente per:
- remunerare assistenti domiciliari regolarmente contrattualizzati;
- acquistare servizi di assistenza non sanitaria da imprese qualificate”.
L’impiego corretto della quota integrativa è soggetto a controlli trimestrali e chi non dimostra la destinazione delle somme può perdere il beneficio. Per ottenere la Prestazione Universale il soggetto interessato e avente diritto deve presentare la richiesta attraverso il servizio dedicato sul sito dell’Inps, utilizzando SPID, CIE o CNS. In alternativa è possibile rivolgersi ad un Patronato. In caso di rinuncia alla Prestazione Universale, il beneficiario può comunicare la decisione all’Inps seguendo le modalità indicate sul portale ufficiale.
Home Care Premium: supporto per l’assistenza domiciliare dei dipendenti e pensionati pubblici
Interessante anche il Progetto Home Care Premium che fornisce un contributo economico destinato a sostenere le spese per l’assistenza domiciliare.
Ciò sia tramite l’assunzione di assistenti domiciliari con contratto regolare, sia attraverso servizi di assistenza qualificata erogati da enti convenzionati. Il bando 2025-2028 copre il periodo dal 1° luglio 2025 al 30 giugno 2028 e il valore del contributo mensile varia in base al grado di disabilità del beneficiario e alla situazione economica.
In particolare per i casi di non autosufficienza gravissima con Isee basso, il rimborso può arrivare fino a 1.380 euro al mese. Gli importi si riducono progressivamente per disabilità meno gravi o per chi ha un Isee più elevato, garantendo comunque un sostegno concreto alle famiglie. Le domande devono essere presentate online tramite il sito dell’Inps, utilizzando SPID, CIE o CNS, oppure avvalendosi dell’assistenza dei patronati.
È necessario fornire l’Isee e la documentazione che attesta uno stato di disabilità o invalidità pari almeno al 67%. Possono accedere i dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali, così come i loro familiari non autosufficienti.
Queste iniziative, come è facile notare, rappresentano un riconoscimento tangibile del ruolo dei caregiver, offrendo supporto e serenità a chi si prende cura di un familiare con disabilità grave. Allo stesso tempo contribuiscono a migliorare la qualità complessiva dell’assistenza, garantendo maggiore continuità e sicurezza per chi riceve le cure.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link