28 Agosto 2025
Beko di Siena produrrà armi per Leonardo: il piano anti fallimento


La nuova ipotesi per il grande impianto Beko di Siena è l’interessamento di Leonardo, la grande azienda statale che produce armamenti, soprattutto droni ed elicotteri. L’azienda turca non ha interesse a continuare la produzione alle porte della città toscana, ma ha promesso una transizione a un’altra società per garantire, tra l’altro, investimenti e occupazione.

Secondo le ultime indiscrezioni quindi, a Siena si passerebbe dalla produzione di elettrodomestici a quella della componentistica per velivoli militari. I sindacati hanno accolto con cautela questa ipotesi, mentre le aziende interessate all’impianto risulterebbero essere in totale una decina.

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Leonardo interessata alla Beko di Siena

Secondo quanto riportato dal Corriere di Siena, Leonardo, il grande gruppo industriale della difesa controllato dal Ministero dell’Economia italiano, sarebbe interessato a investire nell’impianto ex Whirlpool, e tra pochi mesi ex Beko, della città toscana. Si tratterebbe di un cambiamento radicale per una fabbrica che, fino a pochi anni fa, produceva elettrodomestici.

Leonardo ha però risorse da impiegare. La difesa è diventata i

n poco tempo uno dei settori con maggiore potenziale in Europa, grazie al piano dell’Ue per modernizzare e integrare gli equipaggiamenti degli eserciti dei Paesi membri. Dall’inizio del 2025 le azioni del gruppo statale hanno guadagnato l’86% di valore.

 

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L’impianto di Siena terminerà la sua produzione attuale a dicembre. Beko si è impegnata a garantire ai lavoratori uscite incentivate, ammortizzatori sociali e la possibilità di rimanere impiegati fino al 2027. L’impianto passerà poi al Comune di Siena e a Invitalia, la holding dello Stato italiano, che proveranno a rivenderlo ad aziende interessate a un piano di reindustrializzazione.

La risposta dei sindacati

I sindacati hanno accolto la notizia con molta cautela. Le voci trapelate non rappresentano ancora una certezza e le sigle preferiscono non esporsi. Massimo Martini, segretario generale della Uilm Uil di Siena, ha dichiarato:

Stiamo parlando di un grande gruppo che opera in tutto il mondo. Per quanto mi riguarda si tratta ancora di un sogno proibito. L’arrivo di Leonardo a Siena è auspicabile, sarebbe certamente un’ottima notizia.

Di tono simile l’intervento della Cisl, che rimane in attesa di novità ufficiali. Nei prossimi giorni le sigle chiederanno maggiori informazioni sulla decina di gruppi industriali che hanno mostrato interesse per l’impianto di Siena. Maggiori dettagli si sapranno a settembre, quando cominceranno le visite alla fabbrica da parte dei rappresentanti delle società coinvolte.

L’impianto di Siena

La fabbrica di Siena era una delle principali di Whirlpool, e poi di Beko dopo la fusione delle due aziende, in Italia. Dei 4.400 dipendenti che la multinazionale impiegava nel nostro Paese, 1.900 lavoravano alle porte della città toscana. La società ha però deciso di concentrare la produzione in Paesi dove possiede già altri impianti e dove i costi di produzione sono più bassi.

Da qui la decisione di chiudere Siena, licenziando tutti i dipendenti. Grazie all’accordo con il Governo, le uscite si sono ridotte da oltre 1.900 a 1.284. Di questi, 299 lavoratori dovrebbero essere riassorbiti dalla nuova società che rileverà l’impianto dallo Stato nel 2027.





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