28 Agosto 2025
dalla Regione incentivi per trasformarli a tempo pieno


La Giunta regionale sarda, su l’iniziativa dell’assessora del Lavoro Desirè Manca, ha stanziato un milione di euro per incentivare le aziende a convertire i contratti di lavoro da tempo parziale a tempo pieno. L’obiettivo è combattere il fenomeno del part-time involontario, che in Sardegna è particolarmente diffuso, soprattutto tra giovani e donne. 

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“Il part-time limita l’indipendenza economica”

Secondo l’assessora Manca, il part-time involontario rappresenta una forma di precariato che limita l’indipendenza economica dei lavoratori, impedendo loro di pianificare il futuro. Spesso, chi ha questo tipo di contratto si ritrova a dover accettare orari ridotti e stipendi più bassi, arrivando a volte a svolgere straordinari non retribuiti. I dati Istat per il 2025 mostrano un quadro preoccupante: la Sardegna è la regione italiana con la più alta incidenza di questo fenomeno, che tocca il 24% delle donne e il 5,9% dei giovani under 35. 

Come funziona l’incentivo 

L’incentivo, che si applica alla trasformazione di contratti a tempo determinato e parziale in contratti a tempo indeterminato e pieno, prevede un bonus economico per le aziende che aderiscono. La misura è così suddivisa: un 75% della retribuzione lorda annua sarà utilizzata per la conversione di contratti di lavoratori under 35 e donne. Il 70% della retribuzione lorda annua per i lavoratori di età compresa tra 35 e 50 anni, mentre il restante 65% della retribuzione lorda annua per i lavoratori over 50. “Il nostro impegno – ha concluso l’assessora Manca – è quello di tutelare il lavoro e garantire una qualità della vita dignitosa per tutti, con una particolare attenzione verso chi si trova in condizioni di maggiore difficoltà”.

Uil: “Servono strategie strutturali”

“Bene incentivi, ma non bastano. Servono strategie strutturali contro il part-time involontario”. Così Fulvia Murru segretaria generale della Uil Sardegna interviene riguardo alla delibera adottata oggi. “Accogliamo con favore la misura regionale sugli incentivi per trasformare i contratti part-time in lavoro stabile e pieno, ma non è sufficiente – sottolinea Murru -. Il part-time involontario colpisce soprattutto donne e giovani e alimenta precarietà e povertà”. Secondo la segretaria generale della Uil “servono politiche strutturali, più contrattazione e servizi di welfare – aggiunge -. Chiediamo alla Regione un tavolo permanente con le parti sociali per costruire soluzioni di lungo periodo”.

 

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