28 Agosto 2025
Nel mirino dell’UE ora ci sono 10.000 miliardi di euro di cittadini e imprese


Il piano, pubblicato con il nome di «Strategia sull’Unione del Risparmio e degli Investimenti», ha nel suo mirino gli oltre 10.000 miliardi di euro «dormienti» presenti all’interno dell’Unione Europea. I piccoli risparmiatori scommettono principalmente sui mercati dei capitali americani e l’UE ha bisogno di investimenti per sostenere la lotta al cambiamento climatico e la spesa per la difesa.

Con la sua nuova strategia, Bruxelles mira a spingere i cittadini a investire più denaro nei mercati dei capitali europei.

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Cosa prevede la Strategia sull’Unione del Risparmio e degli Investimenti dell’UE

Lo scorso marzo, la Commissione europea ha presentato una nuova, radicale strategia che mira a reindirizzare un’enorme quantità di depositi dormienti di cittadini e aziende europei verso investimenti produttivi. Il piano dell’esecutivo dell’UE, pubblicato in primavera, prevede già una tabella di marcia. Molto probabilmente, entro la fine dell’anno, ci sarà, o almeno inizierà, un dibattito sulla creazione di una regolamentazione europea che faciliti la partecipazione dei piccoli risparmiatori al mercato dei capitali.


L’Europa ha bisogno di ulteriori 750-800 miliardi di euro di investimenti all’anno entro il 2030 per far fronte al cambiamento climatico e alla spesa per la difesa, alla luce della situazione geopolitica in cui si trova. I soggetti più colpiti sono le piccole e medie imprese e le aziende innovative che non possono contare solo sui prestiti bancari e necessitano di nuove fonti di finanziamento, soggetti che rappresentano – per l’UE – uno dei motivi alla base della sua strategia.

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Oggi, milioni di europei tengono il proprio denaro bloccato in depositi a basso (o zero) rendimento, mentre l’economia dell’UE ha bisogno di nuovi capitali per crescere. Secondo i dati della Banca Centrale Europea e della Commissione UE, l’importo totale dei risparmi dei cittadini dell’UE nei depositi bancari ammonta a ben 10.000 miliardi di euro, ovvero due terzi di tutti i risparmi.

“Gli europei sono tra i maggiori risparmiatori al mondo. Ma molti dei loro risparmi sono depositati in conti di risparmio a basso rendimento. Allo stesso tempo, l’Europa fatica a soddisfare il proprio fabbisogno di investimenti. Grazie a questa iniziativa, possiamo creare un circolo virtuoso sia per i cittadini che per le imprese, aiutando gli europei a ottenere un rendimento migliore dai loro risparmi duramente accumulati, garantendo al contempo investimenti significativi nell’economia”,

ha spiegato María Luisa Albuquerque, Commissaria europea per i servizi finanziari, in occasione del lancio della roadmap.


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Così l’UE vuole spingere gli investimenti dei cittadini

In realtà, i dati della BCE mostrano una situazione assai più preoccupante: i cittadini europei che tendono a investire più attivamente e a non fare affidamento solo sui miseri interessi sui depositi bancari, non lo fanno in azioni di società europee, ma in quelle esterne al continente.

Ad esempio, lo scorso anno, l’intero aumento della quota di patrimonio dei cittadini europei investita in quote di fondi di investimento è andato a fondi che investono in azioni di società statunitensi, non in quelle europee. Questa quota, ancora insignificante, è aumentata dal 2,8% al 9,8%, ma è chiaro che vada a stimolare l’economia statunitense piuttosto che quella europea.

Il tasso di interesse medio sui depositi bancari delle famiglie nei Paesi dell’area dell’euro varia attualmente dallo 0,27% sui depositi a 5 anni allo 0,28% sui depositi a 1 anno. Nel 2023 e nel 2024, mentre la BCE combatteva l’inflazione aumentando il tasso di interesse di riferimento, i tassi erano leggermente più alti, ma non hanno mai superato l’1% nell’ultimo decennio.

Per stimolare gli investimenti, soprattutto nei settori critici, la Commissione introdurrà iniziative volte a migliorare la disponibilità di capitali e l’accesso per tutte le imprese e i cittadini. Attraverso l’Unione del Risparmio e degli Investimenti, i cittadini avranno accesso facile ed economico ad azioni, fondi e altri strumenti finanziari.

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Come? È possibile che l’UE preveda di rimuovere gli ostacoli alle transazioni transfrontaliere e alla gestione dei fondi, decisione che consentirebbe alle aziende di svilupparsi senza essere ostacolate da barriere burocratiche. E sarà più facile per i singoli risparmiatori investire il proprio denaro in fondi di investimento con sede in un altro Stato membro.


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La Svezia è un esempio lampante del successo di tali misure, come evidenziato nella relazione introduttiva della Commissione Europea. Nel Paese scandinavo, oltre la metà dei risparmi delle famiglie è investita in azioni, il doppio della media dell’area dell’euro. Lì, investire è da tempo una sorta di sport nazionale, piuttosto che un privilegio per pochi. Dietro questo successo ci sono politiche coerenti che rimuovono sistematicamente gli ostacoli e rendono il più semplice l’accesso ai mercati dei capitali.



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